Le 14 persone coinvolte sono accusate, a vario titolo, di furto aggravato, ricettazione e riciclaggio di autovetture di lusso, utilitarie e autoarticolati, e anche di estorsione
Rubavano auto chiedendo poi il riscatto e alcune vetture finivano anche all'estero. Per questo, 13 italiani e un albanese sono stati raggiunti da altrettanti provvedimenti di misure cautelari. A eseguire le ordinanze, emesse dal Gip di Napoli, sono stati i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli. Sono accusati a vario titolo, di furto aggravato, ricettazione e riciclaggio di autovetture di lusso, utilitarie e autoarticolati. Tra i reati contestati anche quello di estorsione perché in tre circostanze i componenti della banda avevano preteso denaro per restituire altrettante vetture con il metodo del "cavallo di ritorno".
Le indagini
Durante le indagini, svolte tra settembre 2017 e settembre 2018 anche utilizzando intercettazioni telefoniche e ambientali e con il ricorso a pedinamenti, facilitati da sistemi GPS di rilevamento della posizione, sono stati eseguiti tre arresti in flagranza e si è proceduto a un fermo d'indiziato di delitto. L'indagine ha coinvolto anche la Guardia Civil in Spagna, che ha ritrovato una Range Rover Evoque rubata dalla banda e poi trovata con telaio punzonato e documenti contraffatti nella penisola iberica.
Refurtiva diretta all'estero
A Napoli nel porto c'erano due autoarticolati con targhe contraffatte che stavano per essere imbarcati su una nave diretta all'estero. In provincia di Caserta è stata ritrovata una Bmw X1 con telaio punzonato. Invece, in diverse zone, sono state trovate 24 automobili. Secondo l'accusa, gli indagati rubavano di notte veicoli di diverse tipologie per poi immetterli in circuiti di ricettazione e riciclaggio.