Speronato in moto per vendetta nel Casertano, arrestati padre e figlio

Campania
Foto di archivio (LaPresse)

A parlare dell’accaduto è stata la vittima che, una volta uscita dal coma, ha raccontato ai carabinieri la sua versione sui fatti del 20 ottobre scorso

Arrestati padre e figlio a Caserta per tentato omicidio. Sono accusati di aver speronato per vendetta, la notte del 20 ottobre, un giovane di 18 anni a bordo di un motociclo, facendolo finire in coma in ospedale. I due sono un parcheggiatore abusivo di 45 anni, con numerosi precedenti penali, e il figlio di 20 anni, entrambi residenti a Caserta. A parlare dell’accaduto è stata la vittima che, una volta uscita dal coma, ha raccontato ai carabinieri - coordinati durante le indagini dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere diretta da Maria Antonietta Troncone - la sua versione sull’incidente avvenuto in via Retella a Capodrise.

Il racconto del giovane uscito dal coma

Inizialmente l’ipotesi più probabile sembrava essere l’incidente stradale, ma quando il giovane si è svegliato dal coma ha raccontato un’altra storia, affermando di essere stato vittima di un tentativo deliberato di colpirlo. Secondo la sua versione, la sera del 20 ottobre era in piazza Dante a Caserta, ritrovo di molte comitive di giovani, quando è scoppiata una rissa. Nel tafferuglio era coinvolto un amico, di cui ha preso le difese. Tra gli aggressori c'erano anche i due indagati. Il giovane, per evitare ritorsioni dai due, è scappato con lo scooter ma è stato inseguito fino a Capodrise dove è stato speronato, cadendo poi sull'asfalto su cui è stato lasciato agonizzante. Gli inquirenti hanno riscontrato l'attendibilità del racconto, confrontando la sua versione con i video delle telecamere di sorveglianza installate in piazza Dante.

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