Tonnellata di sigarette in arrivo dalla Romania sequestrata a Napoli

Campania
Foto di archivio (Getty Images)

Il carico, del valore di oltre 200 mila euro, è stato trovato in un deposito di materiale edile ubicato in una traversa di via Marina. Sono stati arrestati tre contrabbandieri 

Un carico di una tonnellata di sigarette di contrabbando proveniente dalla Romania, per un valore di oltre 200 mila euro, è stato sequestrato a Napoli, in un deposito di materiale edile che ha sede in una traversa di via Marina. Il sequestro è stato eseguito dagli uomini della guardia di finanza di Caserta. Nel corso dell’operazione, i finanzieri hanno arrestato tre contrabbandieri, tutti residenti nel capoluogo partenopeo, hanno denunciato il titolare del deposito e hanno sequestrato un camion e un Suv usato come staffetta per oltre 50 mila euro di valore.

Monitorato tratto dell'A1

Da alcuni giorni i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta stavano monitorando il tratto autostradale dell'A1 in prossimità della barriera di Napoli Nord, in attesa di intercettare il carico di sigarette proveniente dalla Romania, segnalato dalle autorità romene. I finanzieri, guidati da Luca Gennaro Cioffi, hanno individuato un autocarro - risultato poi preso a noleggio - e un Suv che lo scortava. Il pedinamento è terminato in una traversa di via Marina, nel pieno centro di Napoli, dove c'era il deposito. I due veicoli sono stati fermati e controllati: nell'autocarro, ufficialmente adibito al trasporto di materiale elettronico spedito da una ditta romena a una di Modena, sono state rinvenute 3800 stecche di sigarette di contrabbando prive del contrassegno dei Monopoli di Stato, per il peso di una tonnellata.

Sigarette destinate al mercato campano

Le sigarette, è emerso, erano destinate al mercato campano e riportavano i marchi "D&B" e "Dubao". Si tratta di "cheap white", ovvero sigarette originali recanti marchi registrati nei rispettivi Paesi di produzione (Russia, Emirati Arabi Uniti, Cina e Ucraina), che non potrebbero essere vendute in Italia o all'interno dell'Unione Europea, in quanto non conformi ai parametri minimi di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria.

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