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Uovo di Pasqua, origine e storia della tradizione

Mondo
All’inizio della primavera I Persiani, per celebrare la rinascita della natura, erano soliti regalarsi proprio delle uova (Getty Images)

Prima di diventare il protagonista della festa cristiana, è stato utilizzato da diverse civiltà antiche che le consideravano simbolo di nuova vita. L'uso attuale si deve ad un'azienda dolciaria inglese, che a fine '800 ebbe l'intuizione di riprodurlo in cioccolato

Nell’immaginario collettivo la Pasqua, la festa cristiana che celebra la risurrezione di Gesù Cristo dopo la morte, è indissolubilmente legata alle uova di cioccolato. Questa tradizione, nonostante abbia avuto un'evoluzione commerciale a cavallo tra la fine dell'800 e l'inizio del 900, ha radici antichissime che precedono addirittura la festività del calendario cristiano.

Perché le uova?

Le uova, infatti, sono presenti in quasi tutte le civiltà antiche che nella loro natura vedevano un simbolo sacro di rinascita. Basti pensare che nei luoghi di sepoltura di egizi e sumeri sono stati ritrovati frammenti decorati o riproduzioni in argento ed oro. Questo tipo di simbologia era diffusa anche tra i Persiani che all'inizio della primavera, per celebrare la rinascita della natura, erano soliti regalarsi proprio delle uova. Non può sorprendere quindi che, come successo per molte altre tradizioni, il cristianesimo abbia riutilizzato questo tipo di usanze, già piuttosto diffuse, caricandole di significati nuovi. Così l'uovo, essendo portatore di vita, diventa simbolo della rinascita di Gesù. Nello specifico, durante la Pasqua, i primi cristiani erano soliti dipingere le uova di rosso, in ricordo del sangue di Cristo, per poi decorarle con simboli sacri e croci. Questo tipo di usanza resiste ancora oggi in diverse comunità nei Paesi ortodossi e in quelli cristiano-orientali.

Il regalo all'interno delle uova

L'utilizzo delle uova soprattutto nel periodo pasquale potrebbe essere legato anche ad un'altra ragione di tipo pratico. Fino a qualche decennio fa, infatti, durante la Quaresima (il periodo di 40 giorni durante il quale per la dottrina cattolica si è tenuti al 'digiuno ecclesiastico') oltre a non mangiare carne era vietato anche mangiare le uova. Per questa ragione i fedeli, per non farle sprecare, erano soliti bollirle e dipingerle per poi regalarle. Questa tradizione sarebbe nata nel Medioevo in Germania, dove le uova venivano avvolte in foglie e fiori per colorarle in maniera naturale. Un'ulteriore evoluzione della tradizione si è avuta in secoli più recenti quando, nelle classi più ricche, le riproduzioni delle uova sono diventate delle vere e proprie opere d'arte, realizzate con metalli preziosi e decorate finemente, da regalarsi a vicenda proprio in occasione della Pasqua. Alcuni degli esemplari più pregevoli di questo tipo sono le opere dell'orafo Peter Carl Fabergé che realizzò per gli zar russi tra il 1885 e il 1917. In oro o altri metalli preziosi, queste uova al loro interno custodivano dei regali preziosi quanto il loro contenitore.

Le prime uova di cioccolato alla fine dell’800

L'arrivo della cioccolata nella storia di questa tradizione è piuttosto dubbia. Secondo alcuni, i primi esemplari realizzati con l'ingrediente arrivato dalle Americhe sarebbero state realizzate in Francia ai tempi di re Luigi XIV. Per altri, invece, questa variante dolciaria sarebbe stata inventata dai mastri cioccolatai torinesi che nel 700 avrebbero dato il via alla tradizione del regalo all'interno di uova prodotte con il cioccolato. Quel che è certo è che, per una larga diffusione di questo tipo di prodotti, furono necessari una serie di progressi tecnologici nel trattamento del cacao. In tal senso il pioniere di questo settore è stato François Louis Cailler che, nel 1819, fondò in Svizzera il primo stabilimento per la produzione di cioccolato. Al suo interno utilizzava un particolare macchinario che permetteva di trasformare il cacao in pasta manipolabile. Sfruttando questa invenzione, nel 1875 la Cadbury, un'azienda dolciaria inglese, fu la prima a realizzare un uovo di cioccolato fondente vuoto con all'interno una sorpresa da utilizzare durante le feste pasquali. Negli anni successivi lanciò anche una variante con il cioccolato al latte che in pochissimo tempo conquistò il mercato, dando il via ad una tradizione emulata in tutto il mondo.

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