Trump ha ricevuto più regali di Obama, Bush e Biden messi insieme

Qualche giorno fa Donald Trump ha ufficialmente accettato in dono dalla famiglia reale del Qatar un Boeing 747-8 di lusso dal valore stimato di circa 400 milioni di dollari. L’aereo sarebbe utilizzato come Air Force One, ovvero il velivolo ufficiale che trasporta il presidente degli Stati Uniti durante i suoi viaggi. Una volta finalizzato il trasferimento, si tratterà del dono più costoso mai ricevuto da un presidente americano: il sito di notizie americano Axios ha infatti stimato che il Boeing ha un valore di circa cento volte superiore a quello di tutti gli altri doni presidenziali ricevuti da nazioni straniere tra il 2001 e il 2023. Il confronto con gli altri presidenti Finora, il regalo più prezioso era stato una scultura in bronzo raffigurante due cavalli, realizzata a mano e donata al presidente Barack Obama dall'Arabia Saudita, il cui valore è stimato in circa 500mila dollari. Secondo i calcoli di Axios, durante i suoi otto anni alla Casa Bianca Obama ha accettato regali per un totale di circa 2 milioni di dollari. George W. Bush ne aveva dichiarati per 1,1 milioni tra il 2001 e il 2009, mentre Joe Biden per circa 250mila dollari nei suoi primi due anni di mandato. Lo stesso Donald Trump tra il 2017 e il 2021 ha riportato doni per “soli” 371mila dollari. Nel complesso, dunque, tra il 2001 e il 2023 i presidenti statunitensi hanno accettato 3,8 milioni di dollari in regali di Stato, già in passato provenienti per lo più dalle monarchie del Golfo. Il dono multimilionario del Qatar a Trump fa però sembrare noccioline qualsiasi altro regalo ricevuto dai suoi predecessori. Diverse critiche nei confronti dell'amministrazione Usa Per questo motivo, l’amministrazione repubblicana sta ricevendo una valanga di critiche non solo da parte dell’opposizione, ma anche da commentatori conservatori molto influenti come Ben Shapiro, Laura Loomer e Mark Levin. Questi ultimi, molto vicini a Israele, accusano Trump di aver accettato un dono di enorme valore da un Paese che sponsorizza il terrorismo di Hamas. I democratici denunciano invece quella che a tutti gli effetti sembra essere una maxi-tangente di Stato. Secondo quanto comunicato dalla Casa Bianca, infatti, il Boeing sarebbe inizialmente trasferito al dipartimento della Difesa per essere usato come Air Force One, ma dopo la fine del mandato presidenziale passerebbe nelle mani della Trump Presidential Library, la fondazione della biblioteca presidenziale che fa capo direttamente a Trump. Le accuse: Trump vuola la "Foreign Emoluments Clause" Diversi giuristi si stanno inoltre chiedendo se il regalo violerebbe la “Foreign Emoluments Clause”, una clausola della Costituzione americana che vieta agli ufficiali del governo federale di ricevere doni, emolumenti, cariche o titoli da Paesi stranieri senza il consenso del Congresso. Secondo alcuni, se il jet fosse trasferito al governo degli Stati Uniti e rimanesse di sua proprietà non si porrebbe un problema legale, mentre secondo altri sarebbe comunque necessaria l’approvazione del Congresso. La difesa del tycoon: "Jet dono per gli Stati Uniti" Il presidente si è difeso dichiarando che si tratta di un dono agli Stati Uniti, non a lui personalmente, e che sarebbe “stupido” rifiutare un dono di tale valore. Tuttavia, l’aeronautica militare degli Stati Uniti ha stimato che per adattare il Boeing ai rigidi protocolli di sicurezza necessari per farlo diventare l’Air Force One servirebbero circa 1,5 miliardi di dollari, più altri 500 milioni per riconvertirlo a uso civile una volta terminata la presidenza. L’amministrazione ha già commissionato i lavori di messa in sicurezza a un’azienda specializzata, ma secondo quanto riportato da ufficiali militari al Washington Post, sarebbe impossibile terminarli entro il 2028.

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