Biden dichiara 9 gennaio giorno lutto nazionale. Funerali di Stato a Washington. Il 39esimo inquilino della Casa Bianca (dal 1977 al 1981) è deceduto nella sua casa di Plains, in Georgia. Dopo la presidenza, aveva fondato il Carter Center, con cui nel 2002 aveva ricevuto il Premio Nobel per la Pace
Addio a Jimmy Carter. L'ex presidente americano è morto nella sua casa di Plains, in Georgia, all'età di 100 anni (li aveva compiuti lo scorso ottobre). A dare la notizia è il Washington Post. Il 39esimo inquilino della Casa Bianca, dal 1977 al 1981, durante il suo mandato aveva alternato successi, come gli accordi di Camp David, a momenti bui fra cui la crisi dei 52 ostaggi statunitensi nell’ambasciata di Teheran. Dopo la presidenza, aveva fondato il Carter Center, un’organizzazione non governativa che si dedica anche alla difesa dei diritti umani, e grazie alla cui attività nel 2002 aveva ricevuto il Premio Nobel per la Pace.
Biden dichiara 9 gennaio giorno lutto nazionale per Carter
Gli Stati Uniti osserveranno una giornata di lutto nazionale il 9 gennaio in onore dell'ex presidente. "Invito il popolo americano a riunirsi in questo giorno nei rispettivi luoghi di culto per onorare la memoria del presidente James Earl Carter Jr. Invito coloro che in tutto il mondo condividono il nostro dolore ad unirsi a noi in questa solenne commemorazione", ha dichiarato il presidente uscente Joe Biden in un decreto pubblicato online.
Funerali di Stato a Washington
I funerali di Stato saranno tenuti entro sette-dieci giorni. Il programma è in via di definizione. La cerimonia sarà accompagnata da commemorazioni a Washington e in Georgia, dove Carter era nato nel 1924. Il feretro verrà esposto per trentasei ore al Carter Center, in Georgia, poi verrà trasferito a Washington dove si svolgeranno le esequie. Il feretro di Carter tornerà in Georgia e verrà trasferito a Plains, dove l’ex presidente ha vissuto e dove verrà officiata una cerimonia privata. Qui, accanto alla moglie Rosalynn, morta l’anno scorso, Carter riposerà nella cappella privata.
Dalle origini umili fino alla Casa Bianca
James Earl Carter Jr. era nato nel 1924 nella piccola Plains. Il padre era proprietario di un campo di arachidi, la madre era un'infermiera che aveva sfidato la segregazione razziale per aiutare donne di colore. Nel 1941 Jimmy fu il primo della sua famiglia paterna a finire il liceo. Alla Casa Bianca per un solo mandato, stretto tra i repubblicani Gerald Ford e Ronald Reagan, il democratico Carter aveva governato l'America in un periodo di gravi emergenze in patria e nel mondo, tra cui la crisi degli ostaggi in Iran. La percezione che non fosse stato in grado di gestirle ne provocò nel 1980 la sconfitta elettorale.
Gli ultimi impegni
L'ultima crociata, come capo del Carter Center, era stata all'insegna della pace: un appello a Barack Obama per il riconoscimento della Palestina. Jimmy Carter negli ultimi anni aveva anche costruito case per poveri e insegnato religione. Curato con l'immunoterapia dopo la diagnosi di un tumore al cervello, nell'ultimo periodo si era sottoposto alle cure palliative.
Il ricordo del figlio
"Mio padre è stato un eroe, non solo per me ma per tutti coloro che credono nella pace, nei diritti umani e nell'amore", ha affermato Chip Carter, uno dei figli
dell'ex presidente. I funerali di Stato sono ancora in via di definizione, ma sicuramente oltre a Washington si terrà una cerimonia ad Atlanta, prima di una
sepoltura privata a Plains.
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Le reazioni da Biden a Zelensky
Numerose le reazioni da tutto il mondo alla notizia della scomparsa di Carter. Il presidente eletto Donald Trump ha sottolineato come Carter abbia dovuto affrontare numerose sfide "arrivate in un momento cruciale per il nostro paese. Ha fatto tutto ciò che era in suo potere per migliorare la vita di tutti gli americani. Per questo, tutti noi abbiamo un debito di gratitudine con lui". Secondo il presidente Usa Joe Biden, "tutto il mondo lo considerava un amico. Ha lavorato per sradicare le malattie, forgiare la pace, promuovere i diritti civili e umani, promuovere libere e corrette elezioni, dare una casa agli homeless e sempre in difesa degli ultimi". La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha sottolineato la sua "umanità e fede. Ha ispirato me e le generazioni future". Secondo l'ex presidente Usa Obama, quella di Carter è stata "la più lunga e impattante post-presidenza Usa", mentre per l'ex capo della Casa Bianca George W. Bush, Carter lascia un'eredità che "ispirerà gli americani per generazioni". Secondo il presidente francese Macron, Carter "ha difeso i più deboli e lottato per pace". La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha parlato di "instancabile campione per la pace e i diritti umani. L'Europa lo piange con il popolo degli Stati Uniti". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reso omaggio all'ex leader americano per il suo fermo sostegno a Kiev nella lotta "per la libertà", nel contesto dell'invasione russa dell'Ucraina. "Il suo cuore è stato saldamente al nostro fianco nella nostra continua lotta per la libertà. Apprezziamo il suo incrollabile impegno a favore della fede cristiana e dei valori democratici, così come il suo incrollabile sostegno all'Ucraina di fronte alla "aggressione ingiustificata della Russia", ha affermato Zelensky sul suo profilo X. Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha ricordato Carter, morto ieri all'età di 100 anni, per aver raggiunto "risultati storici" lavorando sulla "diplomazia di pace" durante tutta la sua esistenza. "Rinnovo il mio profondo rispetto per il presidente Carter, che ha contribuito in modo significativo al rafforzamento delle relazioni amichevoli tra il Giappone e gli Stati Uniti e al mantenimento della pace e della stabilità nella comunità internazionale", ha affermato Ishiba.