Il ministero della Difesa di Taipei ha chiarito che in risposta alla mossa dell'Esercito popolare di liberazione cinese "ha allestito il suo centro di risposta questa mattina". Taiwan, inoltre, ha dichiarato di aver avviato "esercitazioni di prontezza al combattimento" dopo aver rilevato navi della Marina e della guardia costiera cinesi vicino allo Stretto di Taiwan e nel Pacifico occidentale
Taiwan ha deciso uno stato di "massima allerta" mentre la Cina organizza esercitazioni militari. Le forze armate di Taipei hanno riferito di aver attivato un centro di risposta alle emergenze in seguito all'istituzione da parte di Pechino di sette "aree di restrizione aerea" da oggi all'11 dicembre e all'invio di navi della marina e della guardia costiera nei pressi dell'isola.
"Esercitazioni di prontezza al combattimento"
A tal proposito, Taiwan ha riferito appunto che le sue unità militari erano in uno stato di "massima allerta". Il ministero della Difesa di Taipei ha chiarito in una nota che in risposta alla mossa dell'Esercito popolare di liberazione cinese "ha allestito il suo centro di risposta questa mattina". Taiwan, inoltre, ha dichiarato di aver avviato "esercitazioni di prontezza al combattimento" dopo aver rilevato navi della Marina e della guardia costiera cinesi vicino allo Stretto di Taiwan e nel Pacifico occidentale. "In risposta a queste azioni dell'Esercito popolare di liberazione, il ministero della Difesa ha avviato esercitazioni di prontezza al combattimento, tenendo conto delle minacce nemiche, delle condizioni meteo e del posizionamento tattico", ha precisato lo stesso ministero in una nota, aggiungendo che le unità militari sulle isole periferiche di Taiwan "hanno aumentato la loro vigilanza". Gli ultimi sviluppi sono maturati in un contesto di crescenti tensioni dopo gli impegni internazionali del presidente taiwanese William Lai, appena rientrato dal suo primo viaggio all'estero dall'insediamento di maggio presso gli alleati del Pacifico che ha incluso anche una tappa alle Hawaii e una al territorio americano di Guam, mandando Pechino su tutte le furie.