Il 20enne si era avventurato tra le montagne innevate per una gita di 10 giorni, ma poi ha perso il senso dell'orientamento. Quando è stato soccorso, aveva un sacco a pelo tagliato a metà avvolto intorno alle gambe. Ha raccontato di essere riuscito a sopravvivere ricorrendo a espedienti di fortuna
È sopravvissuto 50 giorni a temperature che hanno raggiunto i -20 gradi Sam Benastick, l’escursionista di 20 anni che si era avventurato per una gita di dieci giorni sulle montagne innevate del Canada senza più tornare a casa, due mesi fa. La famiglia ne aveva denunciato la scomparsa il 17 ottobre (era partito il 7). È stato trovato da un gruppo di soccorritori che nell’ultima settimana avevano setacciato una strada forestale centimetro per centimetro: si era avvolto un sacco a pelo tagliato a metà intorno alle gambe, e si muoveva in modo instabile con l’aiuto di un bastone e le mani congelate. Quando ha visto i soccorsi si è lasciato andare a terra. Ora è ricoverato all’ospedale di Fort Nelson, in Columbia, per congelamento e inalazione di fumo causato dall’incendio del suo rifugio improvvisato, provato ma fuori pericolo. Ha raccontato di essere riuscito a sopravvivere con espedienti di fortuna.