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Brasile, Bolsonaro accusato di aver partecipato attivamente al golpe contro Lula

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L'ex presidente brasiliano è accusato di aver partecipato attivamente a un complotto per destabilizzare la democrazia in Brasile. La Polizia Federale brasiliana ha reso noto che Bolsonaro era pienamente consapevole della trama golpista, mirata a rovesciare il governo democraticamente eletto di Luiz Inácio Lula da Silva

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L'ex presidente del Brasile, l'ultraconservatore Jair Bolsonaro, "era perfettamente a conoscenza e ha partecipato attivamente ad una trama golpista che mirava a realizzare un colpo di Stato contro il governo legittimamente eletto di Luiz Inacio Lula da Silva e ad abolire lo stato di diritto democratico". Queste le conclusioni delle indagini della Polizia Federale brasiliana avviate a partire dall'attacco alle istituzioni dello Stato portato avanti da migliaia di sostenitori di Bolsonaro l'8 gennaio del 2023 a Brasilia, a una settimana dall'insediamento di Lula. L'intero fascicolo di 884 pagine è stato reso pubblico oggi dal giudice del Supremo Tribunale Federale (Stf), Alexandre de Moraes, contestualmente al suo invio alla Procura generale della Repubblica incaricata adesso di convalidare o meno le imputazioni a carico degli indagati. 

Le accuse della polizia federale

Il rinvio a giudizio di Bolsonaro a questo punto - segnalano i media - appare scontato. L'ex presidente risulterebbe coinvolto anche in un piano per assassinare Lula che non è poi stato portato a termine e gli sviluppi delle indagini lo descrivono come una figura centrale del piano.  Nel fascicolo si legge, tra le altre cose, che "l'allora presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, aveva ricevuto una bozza di decreto che prevedeva l'arresto dei vertici del potere giudiziario - tra i quali lo stesso giudice de Moraes - fondata su una presunta ingerenza della magistratura nel potere esecutivo". Tale documento sarebbe stato restituito agli autori con "modifiche" apportate dallo stesso Bolsonaro. Decisivi, ai fini delle conclusioni dell'inchiesta, i messaggi prelevati dal cellulare del tenente colonnello Mauro Cid, assistente personale e braccio destro di Bolsonaro. Da questi emerge un coinvolgimento diretto dell'ex presidente in quasi tutte le fasi del complotto e in particolare le pressioni esercitate sui vertici delle Forze Armate per appoggiare il piano.

Bolsonaro: "Persecuzione politica"

Il leader ultraconservatore ha respinto fino ad oggi le accuse definendo l'intera indagine come "un'invenzione" e una "persecuzione politica". "Questa storia non è credibile, si parla di un colpo di Stato in cui nessuno ha visto un solo soldato per strada, nessuno ha sparato e nessuno è stato arrestato", ha affermato.

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