Il premier israeliano ha detto al suo partito, il Likud, di non aver ricevuto alcuna proposta di accordo che preveda il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni a Gaza, aggiungendo che se la ricevesse accetterebbe immediatamente. Hamas: "Un accordo può essere raggiunto" con Israele se Netanyahu conferma il suo impegno su quanto già concordato. Nonostante le pressioni internazionali, il Parlamento israeliano ha approvato la legge che vieta "qualsiasi attività" dell'Unrwa
Tel Aviv, camion contro una fermata dell'autobus: un morto e più di 30 feriti
Il tir ha colpito all'incrocio di Glilot, nei pressi di Herzliya, zona dove si trova il quartier generale del Mossad e diverse unità di intelligence dell'Idf, tra cui l'unità di intelligence 8200. L'autista del camion è stato "neutralizzato". Gli investigatori propendono per un atto terroristico. LE IMMAGINI
Borrell: "Grave preoccupazione per la legge israeliana su Unrwa"
"L'Ue esprime grave preoccupazione per la legislazione che sarà sottoposta al voto del Parlamento israeliano questa sera e che vieta i contatti tra gli enti statali israeliani e l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (Unrwa). Se adottate, queste leggi avranno conseguenze di vasta portata, rendendo di fatto impossibili le operazioni vitali dell'Unrwa a Gaza, ostacolando seriamente la fornitura di servizi sanitari, educativi e sociali nella Cisgiordania occupata e revocando i privilegi e le immunità diplomatiche dell'Unrwa in Israele". Lo dichiara l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, in una nota, sottolineando come tale legislazione sia "in netta contraddizione con il diritto internazionale e con il principio umanitario fondamentale dell'umanità e non farà altro che aggravare una crisi umanitaria già grave". "L'Ue - aggiunge - sottolinea che tutte le agenzie delle Nazioni Unite incarnano l'ordine internazionale basato sulle regole, in quanto sostengono e attuano sia la lettera che lo spirito della Carta delle Nazioni Unite, alla quale tutti gli Stati membri dell'Onu devono attenersi". "Oltre alla proposta di sgombero dell'Unrwa dalla sua sede di Gerusalemme Est, i disegni di legge potrebbero anche comportare la violazione delle misure provvisorie ordinate dalla Corte Internazionale di Giustizia (Cig) e, ancora una volta, degli obblighi di Israele ai sensi del diritto internazionale" recita la nota, in cui si esortano le autorità israeliane a "garantire che l'Unrwa possa continuare il suo lavoro essenziale nelle aree colpite dalla crisi, in linea con il mandato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite".
Katz assicura a Lammy che la guerra in Libano finirà "a breve"
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha assicurato al collega britannico David Lammy che l'operazione militare in Libano "finirà a breve". "Ho parlato ieri (domenica) della situazione in Libano con il ministro degli Esteri israeliano Katz", ha spiegato Lammy al Parlamento, "Ha cercato di rassicurarmi che l'operazione in corso, l'operazione mirata portata avanti dagli israeliani, finira' a breve". Nel pomeriggio il primo ministro britannico Keir Starmer ha incontrato l'omologo libanese Najib Mikati a Downing Street e gli ha espresso "condoglianze" per il pesante bilancio di vittime sofferto dal Paese dei cedri nel conflitto tra Israele ed Hezbollah: almeno 1.634 in un mese di guerra, secondo un conteggio dell'AFP basato su rapporti ufficiali. Riguardo alla situazione a Gaza, David Lammy ha detto a Westminster che "non c'è giustificazione per le restrizioni del governo israeliano sugli aiuti umanitari". "Deve consentire l'arrivo di più aiuti ora", ha ammonito, "In molti casi gli aiuti sono finanziati dal Regno Unito e dai nostri partner. Ma sono bloccati, fuori dalla portata di coloro che ne hanno un disperato bisogno. Queste restrizioni vanno contro gli impegni di Israele e rischiano di violare il diritto umanitario internazionale. Questo governo condanna queste restrizioni nei termini più forti possibili".
Gli Usa a Israele: "Non approvare la legge anti-Unrwa"
Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di non approvare la legge per vietare le attività dell'Unrwa. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller in un briefing con la stampa.
"Abbiamo chiarito al governo israeliano che siamo profondamente preoccupati per questa proposta di legge e lo abbiamo invitato a non approvarla", ha detto Miller, sottolineando "il fondamentale ruolo svolto dall'agenzia delle Nazioni Unite nella distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza".
Idf: "Ecco cosa hanno trovato le nostre truppe nel villaggio di Kfarkela, una delle principali roccaforti di Hezbollah nel Libano meridionale"
Gb: "L'Unrwa salva vite umane, grave se Israele la vieta"
"Il Regno Unito e i suoi partner internazionali esprimono grave preoccupazione per la proposta di legge avanzata alla Knesset israeliana per revocare la tutela dei privilegi e dell'immunità" diplomatici assicurati in base al diritto internazionale all'Unrwa, agenzia dell'Onu che assiste i profughi palestinesi nei territori occupati. Lo si legge sul profilo X del ministro degli Esteri britannico, David Lammy: Israele deve adempiere ai suoi obblighi e garantire che l'Unrwa possa continuare a lavorare per salvare vite umane a Gaza e in Cisgiordania", conclude Lammy.
Libano: "2.710 morti da ottobre 2023"
Sono 2.710 i morti in Libano in operazioni israeliane dall'ottobre dello scorso anno. Lo afferma il ministero della Salute di Beirut. Il bilancio, riportato dai media locali, parla anche di 12.592 feriti.
Libano, bombardamenti israeliani su Tiro: almeno 7 morti. VIDEO
Crosetto vede Gallant: "Proteggere Unifil e i civili"
Oggi, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato, a Gerusalemme, il suo omologo israeliano, Yoav Gallant. Nel corso dell'incontro, Crosetto ha ribadito la necessità di una piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per garantire che nel sud del Libano, tra la Linea Blu e il fiume Litani, solo le Forze armate libanesi e Unifil siano in possesso delle armi. Entrambi i ministri hanno concordato come debba essere fatto ogni possibile sforzo per proteggere la missione Onu e la popolazione civile ed evitare il loro coinvolgimento negli scontri con Hezbollah, sottolineando la necessità di rivedere e rendere più efficace e attuale il mandato dell'Unifil.
Il Sudafrica presenta all'Aja le prove del genocidio di Israele
Il Sudafrica ha presentato alla Corte internazionale di giustizia (Icj) il suo 'memoriale' contenente le prove del genocidio commesso da Israele a Gaza. Lo ha annunciato oggi il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Il memoriale, si legge in una nota del governo di Pretoria, "contiene prove che dimostrano come il governo di Israele abbia violato la Convenzione sul genocidio promuovendo la distruzione dei palestinesi che vivono a Gaza, uccidendoli con un assortimento di armi distruttive, privandoli dell'accesso all'assistenza umanitaria, causando condizioni di vita che mirano alla loro distruzione fisica e ignorando e sfidando diverse misure provvisorie della Corte internazionale di giustizia, oltre a usare la fame come arma di guerra e per promuovere gli obiettivi di Israele di spopolare Gaza attraverso la morte di massa e il trasferimento forzato dei palestinesi". "Il caso del Sudafrica alla Corte internazionale di giustizia è una presentazione completa delle prove schiaccianti del genocidio in corso a Gaza", si legge ancora nel documento del governo che poi precisa: "In conformità al Regolamento della Corte, il memorandum non può essere reso pubblico". Israele, che nega l'accusa che gli viene mossa dalla Corte, ha tempo fino alla metà del 2025 per rispondere ai rilievi della Corte.
Biden: "La guerra a Gaza deve finire"
La guerra a Gaza "deve finire". Lo ha detto Joe Biden al seggio in Delaware dopo aver votato. Ed ha assicurato che sta "rinnovando gli sforzi per un cessate il fuoco" dopo che l'Egitto ha proposto una tregua di due giorni. "Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco. Dovremmo porre fine a questa guerra. Dovrebbe finire, dovrebbe finire, dovrebbe finire", ha ripetuto Biden per tre volte ai giornalisti in Delaware.
Gallant: "L'attacco all'Iran ha cambiato l'equilibrio di forze"
"L'attacco all'Iran è un altro risultato da record raggiunto in questa guerra. Il nemico è stato indebolito, sia nella sua capacità di produrre missili che nella sua capacità di difendersi. Questo cambia l'equilibrio di forze". Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant incontrando i piloti, gli equipaggi e le truppe dell'Aeronautica militare israeliana (Iaf) e congratulandosi con loro per il successo dell'attacco di sabato. "La risposta" all'Iran "è stata molto precisa, efficace e potente, colpendo gli obiettivi previsti. Avete dimostrato capacità da record", ha aggiunto.
Netanyahu: "Aspiro a nuovi accordi di pace con i Paesi arabi"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto di "aspirare a continuare il processo" cominciato alcuni anni fa "con la storica firma degli Accordi di Abramo" per normalizzare le relazioni "con altri Paesi arabi". Gli accordi negoziati dagli Stati Uniti nel 2020 riguardavano gli Emirati Arabi, il Bahrein, il Marocco e il Sudan. Israele stava negoziando per un accordo simile con l'Arabia Saudita prima che il massacro di Hamas del 7 ottobre interrompesse i colloqui.
Iran: "L'attacco sionista ha causato danni minori, tutti riparati"
"I recenti attacchi del regime sionista all'Iran hanno causato danni minori e sono stati tutti riparati". Lo ha affermato il ministro della Difesa iraniano, Aziz Nasirzadeh. "Abbiamo riparato i danni immediatamente utilizzando le nostre competenze tecniche interne e la nostra forza scientifica. Se l'Iran non avesse sviluppato le sue capacità interne, gli stranieri non avrebbero mai permesso al Paese di recuperare le perdite", ha aggiunto il ministro, citato da Tasnim. L'Iran non ha pubblicato alcun dettaglio sui luoghi colpiti o sui danni inflitti e ha minimizzato l'impatto dell'attacco di Israele contro i siti militari di sabato. Anche il capo del Consiglio supremo per la Sicurezza nazionale, Aliakbar Ahmadian, ha affermato, durante una visita oggi presso l'ufficio di Hamas a Teheran, che l'attacco israeliano non ha avuto nemmeno un minimo impatto sulle capacità militari dell'Iran.
Netanyahu: "L'Iran sta creando bombe nucleari per distruggere Israele"
L'Iran ha intenzione di fabbricarsi una ''scorta'' di bombe nucleari con l'obiettivo di distruggere Israele. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Knesset due giorni dopo che le Idf ha bombardato obiettivi militari in Iran.
"L'Iran sta cercando di sviluppare una riserva di bombe nucleari per distruggerci, equipaggiate con missili a lungo raggio, missili intercontinentali che l'Iran sta cercando di sviluppare", ha detto Netanyahu. "L'Iran potrebbe minacciare il mondo intero in qualsiasi momento", ha aggiunto.
Il capo del Mossad rientrato, nei prossimi giorni colloqui con Hamas
Il capo del Mossad, David Barnea, è tornato da Doha, dove ha incontrato il capo della Cia, William Burns, e il premier del Qatar, Mohammed bin Abd al-Rahman bin al-Thani, nell'ambito dei colloqui per un accordo sulla tregua e Gaza e la liberazione degli ostaggi. Lo ha annunciato l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, aggiungendo che le parti hanno discusso un nuovo schema che combina le proposte precedenti e tiene anche conto delle questioni chiave e degli sviluppi recenti nella regione. Yedioth Ahronoth ha riferito che nei prossimi giorni le discussioni proseguiranno tra i mediatori e Hamas sulla fattibilita' dei colloqui, nel tentativo di promuovere un'intesa.
Colloquio telefonico tra ministri Esteri Riad e Teheran su "sviluppi regione"
C'è stato un colloquio telefonico tra i capi delle diplomazie di Arabia Saudita e Iran. A dare notizia della conversazione tra Faisal bin Farhan Al Saud e Abbas Araghchi è il ministero degli Esteri di Riad che riferisce di uno scambio incentrato sulle relazioni bilaterali e sugli "ultimi sviluppi nella regione e le ripercussioni dell'escalation". Analogo resoconto viene riportato dai media iraniani. "Entrambi i ministri - affermano da Riad dopo la 'risposta' israeliana all'attacco missilistico iraniano del primo ottobre - hanno sottolineato l'importanza di evitare qualsiasi azione che possa destabilizzare sicurezza e stabilità della regione".
Media, conclusi colloqui a Doha: "Progressi"
Si sono conclusi nel primo pomeriggio di Doha i colloqui in Qatar tra il capo del Mossad, David Barnea, il numero uno della Cia, Bill Burns, e il premier Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. E' quanto riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, che scrive di "progressi segnalati verso un quadro unificato per un piano di rilascio degli ostaggi" trattenuti nella Striscia di Gaza da oltre un anno. Secondo Ynet, i colloqui sarebbero stati incentrati su proposte di Egitto, Usa e Qatar e fonti parlano di uno "slancio" verso "l'allineamento" entro la settimana.
L'intento, si legge, sarebbe convocare, come prossimo passo, una nuova riunione con i responsabili dell'intelligence, compreso l'egiziano Hassan Rashad, nuovo nell'incarico, "coinvolgendo potenzialmente in modo diretto Hamas". Fonti di Israele e Qatar, aggiunge ancora l'articolo, hanno sottolineato la riluttanza di entrambe le parti sulla possibilità di "piccoli accordi" a fronte di un'intesa più ampia che potrebbe potenzialmente coinvolgere sia Gaza che il Libano.
Idf: "A Tiro colpite armi Hezbollah nascoste in edifici civili"
I raid di questa mattina dell'esercito israeliano sulla città di Tiro, nel sud del Libano, hanno colpito le strutture di stoccaggio di armi e missili anticarro di Hezbollah, infrastrutture terroristiche e posti di osservazione. Lo afferma l'Idf precisando che i complessi colpiti "sono stati tutti utilizzati dalle diverse unità di Hezbollah nelle sue attività terroristiche contro civili israeliani e truppe dell'Idf. Secondo Israele alcune "aree di Tiro sono state utilizzate come roccaforte centrale per Hezbollah e la sua unità 'Aziz', responsabile di vari attacchi dal Libano sudoccidentale contro Israele". "Prima dell'attacco, sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili, anche tramite l'emissione di avvisi anticipati tramite diverse piattaforme alla popolazione civile nell'area. Hezbollah - afferma l'Idf - abusa sistematicamente delle infrastrutture e delle aree civili in Libano per pianificare ed eseguire attività terroristiche, mettendo deliberatamente in pericolo la vita dei civili libanesi".
Netanyahu: "Puntiamo ad accordi pace con altri Paesi arabi"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di voler stringere accordi di "pace con altri Paesi arabi", come quelli di Abramo con Emirati, Bahrein e Marocco, una volta completato il conflitto armato con l'Iran, i suoi alleati iraniani Hamas ed Hezbollah. "Questi paesi, e altri paesi, vedono chiaramente i colpi che stiamo infliggendo a coloro che ci attaccano, l'asse del male iraniano", ha detto. "Aspirano, come noi, a un Medio Oriente stabile, sicuro e fiorente".