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Israele-Hamas, si tratta su ostaggi. Idf: "Nuova operazione di terra a Khan Younis"

©Ansa

Via libera di Israele alla proposta formulata da Stati Uniti, Qatar ed Egitto per la ripresa delle trattative il 15 agosto. L'ufficio del premier Netanyahu ha annunciato che Israele invierà una delegazione a Doha o al Cairo per concordare i dettagli del quadro del cessate il fuoco a Gaza. Intanto gli Usa hanno avvertito l'Iran che un eventuale "attacco massiccio" contro Israele causerebbe un "duro colpo" all'economia e al governo di Teheran. Ursula von der Leyen ha chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza

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Raid anche a Rafah, Idf: "Uccise decine militanti"

Oltre alla nuova operazione a Khan Younis, l'Idf afferma che le truppe continuano a combattere Hamas più a sud, a Rafah, nonché nell'area del corridoio Netzarim, nella Striscia di Gaza centrale. L'esercito israeliano rende noto che nei giorni scorsi le truppe della 162ª Divisione hanno ucciso decine di uomini armati, ricorrendo ad attacchi aerei, bombardamenti di carri armati, al fuoco di cecchini e in combattimenti ravvicinati a Rafah. Un ufficiale della Brigata Nahal è rimasto gravemente ferito dal fuoco di un missile anticarro.
Nel corridoio centrale di Gaza, i riservisti della 252a divisione hanno ucciso “molti” altri uomini armati e demolito siti utilizzati da gruppi terroristici, afferma inoltre l’Idf, aggiungendo che in tutta la Striscia, nell'ultimo giorno ha colpito più di 60 obiettivi, tra cui edifici utilizzati da gruppi terroristici e depositi di armi.

Idf: nuova operazione di terra a Khan Younis

L'esercito israeliano ha confermato l'avvio di una nuova operazione di terra a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, in seguito a informazioni di intelligence che indicano "la presenza di terroristi e infrastrutture terroristiche nella zona". L'Idf ha affermato che le truppe stanno combattendo Hamas sia sopra che sotto terra. L'esercito ha dichiarato che contemporaneamente i combattimenti continuano anche a Rafah e nell'area del corridoio Netzarim, nel centro della Striscia.

Crosetto: "Su Iran pressione da tutto il mondo"

"Devo essere ottimista, devo sperare che le cose non peggiorino. Questo 'ritardo' iraniano deriva dalla pressione che tutto il mondo ha fatto, non solo quello arabo, perché tutto il mondo si rende conto che ogni passo in più diventa un passo che non consente ritorno". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto ospite di Radio Anch'io su Rai Radio Uno.

"Iran potrebbe riconsiderare portata attacco a Israele"

L'Iran potrebbe riconsiderare la portata e la forma della rappresaglia pianificata contro Israele dopo l'assassinio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ma è improbabile che si lasci scoraggiare dall'assenza di un sostegno esplicito da parte degli Stati musulmani ad una sua risposta militare. Lo hanno riferito alcune fonti al Guardian, secondo cui altri Paesi islamici non stanno apertamente sostenendo la risposta militare di Teheran e sembra probabile un'azione più mirata.

Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele

Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. L'APPROFONDIMENTO

Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il  28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il  riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. QUALI SONO

Usa-Qatar-Egitto, trattative per tregua riprendano il 15/8

Gli Stati Uniti, il Qatar e l'Egitto chiedono a Israele e Hamas la ripresa delle trattative per un cessate il fuoco il 15 agosto a Doha o al Cairo. E' quanto affermano in una nota congiunta, nella quale sottolineano che è il momento di chiudere l'accordo e liberare gli ostaggi.

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