Terremoto a Taiwan: in decine ancora sotto le macerie. In azione i soccorsi. FOTO
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Il giorno dopo il sisma di magnitudo 7.4 che ha colpito l'isola, si continua a scavare. I morti sono almeno 9, i feriti migliaia. La scossa ha fatto sgretolare alcuni palazzi, danneggiato strade e innescato frane
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- È una Taiwan devastata quella che si presenta il giorno dopo il terremoto di magnitudo 7.4 che l'ha colpita il 3 aprile: la scossa ha fatto sgretolare palazzi e fermato la produzione del più grande produttore mondiale di chip avanzati. Il bilancio, provvisorio, parla di 9 morti e almeno 1.050 feriti. Ci sono anche decine di dispersi. Intanto proseguono le ricerche e le operazioni dei soccorsi
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- Le autorità rendono noto di essere in contatto con 101 persone isolate, anche se mancano all'appello almeno 46 persone. A Hualien, la città più colpita, numerosi abitanti hanno trascorso la notte all'aperto perché hanno avuto la casa danneggiata o distrutta o per paura di nove scosse, che comunque si sono ripetute, compresa una di magnitudo 4.5 nell ultimissime ore
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- Quello del 3 aprile è stato il più grande terremoto che abbia colpito Taiwan negli ultimi 25 anni. La contea di Hualien è stata l'epicentro del terremoto che ha fatto tremare con grande intensità l'intera isola intorno alle 8 del mattino (le 2 di notte in Italia) e sorpreso quanti si stavano recando al lavoro e a scuola
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- I primi soccorritori hanno usato semplici scale per aiutare le persone bloccate ad uscire dalle finestre, mentre nelle parti montuose interne si sono verificate grandi frane (all'origine di almeno quattro vittime). Poi, man mano, i soccorsi si sono organizzati e sono entrate in azione anche le ruspe e le scavatrici
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- A Taipei l'iconico grattacielo '101' ha oscillato pericolosamente sia per la prima scossa sia per quelle successive di assestamento, mentre la metropolitana e i treni ad alta velocità sono stati bloccati per ispezioni di sicurezza
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- "La cosa più importante, la massima priorità, è salvare le persone", ha detto ieri il presidente eletto William Lai, parlando all'esterno di uno degli edifici più danneggiati nella città di Hualien
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- Intanto si organizzano i rifugi: in foto, le tende allestite da un'organizzazione di beneficenza buddista in una scuola elementare