L'ultimatum di Musk: "Il 25% di Tesla o progetti sviluppo IA fuori da azienda"

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Su X il CEO di Tesla ha affermato che non accetta che la società diventi leader nel campo dell’IA se il suo controllo è limitato. E fa di tutto per recuperare l’investimento in Twitter (ora X) andato male

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A Elon Musk non basta più il suo 13% in Tesla, vuole raggiungere il 25%. In una risposta su X ad un utente, il miliardario ha espresso il suo disagio a non possedere una percentuale di diritti di voto più alta nella società, che sia “abbastanza per essere influente, ma non a tal punto da essere disarcionato”. Ha, inoltre, aggiunto che, nel caso non fosse possibile aumentare la sua quota di controllo, svilupperà nuovi prodotti basati sull’intelligenza artificiale al di fuori di Tesla.

"Non è una startup"

“Non capite che Tesla non è una startup”, continua, soffermandosi sul valore che la multinazionale ha acquisito nel corso degli ultimi anni. Dimostra, in questo modo, di essersi pentito di aver ceduto la sua quota precedente per ottenere la proprietà di X, social che riprende in ogni suo aspetto il branding di Musk. X ha, infatti, diminuito del 71% il suo valore da quando è il CEO di Tesla ad esserne a capo. Una grande perdita, se si pensa che l’acquisizione è costata all’imprenditore 44 miliardi di dollari. Di fatto, Musk è intenzionato a recuperare ciò che ha perso in X: un eventuale 12% in più in Tesla varrebbe 82 miliardi di dollari, al valore attuale delle azioni.

L’obiettivo dell’imprenditore è sempre stato quello di comunicare un’immagine avanguardista della sua azienda: ci è riuscito nel 2022 presentando un robot umanoide in occasione di un evento aziendale. Il suo interesse per l’innovazione tecnologica è emerso, in particolare, negli ultimi mesi del 2023, quando ha fondato X.Ai, startup attiva nello sviluppo di intelligenze artificiali.

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