L'esercito è così autorizzato a mantenere l'ordine pubblico nelle strade e nelle prigioni del Paese dove è stato anche imposto il coprifioco notturno tra le 23 e le 5 del mattino ora locale
Il presidente dell'Ecuador Daniel Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Paese, comprese le carceri, poco meno di 24 ore dopo che il suo governo ha confermato la scomparsa del boss della criminalità organizzata Adolfo Macías, alias Fito, da un carcere della città di Guayaquil.
Il decreto
A quanto riportano i media locali, nel decreto esecutivo, il presidente prevede l'intervento delle forze armate di fronte ai “gravi disordini interni” e l'ingresso delle sue truppe nei centri penitenziari “per garantire che non vi siano minacce o gravi ripercussioni sull'integrità fisica" dei detenuti. Lo stato di emergenza durerà 60 giorni ed è il primo decretato dal presidente Noboa da quando è entrato in carica un mese e mezzo fa. Noboa, in un breve messaggio su Instagram, ha dichiarato che non “negozierà con i terroristi” e che non si fermerà “finché non avrà riportato la pace a tutti gli ecuadoriani”. Ha affermato che c’è stato un tempo in cui i condannati per traffico di droga e criminalità organizzata “dettavano al governo al potere cosa fare": "Ciò che stiamo vedendo nelle carceri del paese è il risultato dell'averli affrontati", ha detto. Nelle ultime ore si sono registrati piccoli incidenti in diverse carceri e il trattenimento di guardie carcerarie delle province di El Oro, Loja, Chimborazo, Cotopaxi, Azuay e Pichincha, la cui capitale è Quito