Iraq vieta ai media il termine “omosessualità”: dovranno usare “devianza sessuale"

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A deciderlo è stata la Commissione irachena per le comunicazioni e i media. In caso di violazione della nuova regola, che deve ancora essere approvata in via definitiva, potrebbe scattare una multa

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I media in Iraq non potranno più utilizzare il termine “omosessualità”, ma dovranno chiamarla “devianza sessuale”. A deciderlo è stata la Commissione irachena per le comunicazioni e i media (Cmc) attraverso un documento. L’organo ha anche ordinato alle società telefoniche nazionali di non usare la parola “genere” nelle loro applicazioni.

Il divieto in Iraq

A darne la notizia è stato un portavoce del governo, il quale ha affermato che la decisione dovrà essere approvata in via definitiva. Nella dichiarazione del Cmc si legge che la Commissione “ordina alle organizzazioni dei media di non utilizzare il termine ‘omosessualità’ e usare invece la parola corretta ‘devianza sessuale’”. Stando alle parole del portavoce iracheno, non è stata ancora stabilita nessuna sanzione in caso di violazione della nuova regola, ma potrebbe essere punita con una multa. La decisione arriva dopo una serie di episodi in cui sono state bruciate le bandiere arcobaleno e critiche da parte dei principali partiti del Paese nei confronti della comunità Lgbt.

Protesters sit on top of a building next to the Swedish embassy in Baghdad on July 20, 2023. Iraq condemned the torching of Sweden's embassy in Baghdad by demonstrators, its foreign ministry said, calling on security forces to identify those responsible. (Photo by Ammar Karim / AFP) (Photo by AMMAR KARIM/AFP via Getty Images)

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