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Migranti, naufragio in Tunisia: 23 morti e 44 dispersi

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L'incidente è avvenuto al largo delle isole Kerkennah. A bordo c'erano 57 migranti subsahariani. La procura di Sfax ha annunciato l'apertura di un'inchiesta 

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Ventitré migranti, tutti provenienti dall'Africa sub-sahariana, sono morti e altri 44 risultano dispersi, dopo il naufragio avvenuto nel fine settimana al largo delle isole Kerkennah, vicino alle coste della Tunisia. A dichiararlo è stato Fawzi El Masmoudi, portavoce del tribunale della città portuale tunisina, uno dei principali snodi sulla rotta mediterranea. Lo stesso portavoce aveva precedentemente affermato che le vittime erano "almeno undici". "Domenica sera sono stati recuperati sette nuovi corpi", oltre ai quattro rinvenuti in precedenza, ha detto il portavoce del tribunale di Sfax, Faouzi Masmoudi, assicurando che "le ricerche continuano". A bordo del barcone al momento del naufragio, c'erano 57 migranti subsahariani, ha precisato la stessa fonte. Masmoudi ha annunciato l'apertura di un'inchiesta da parte della procura di Sfax.

In agosto oltre 2.000 migranti intercettati dalla Guardia costiera Tunisi 

La Guardia costiera tunisina ha sventato 61 tentativi di migrazione clandestina, dal primo al 4 agosto, al largo di Sfax, Kerkennah e Mahdia, intercettando 2.077 migranti, di cui 365 tunisini. Per quanto riguarda le operazioni preventive, il portavoce della Guardia nazionale di Tunisi Houssemeddine Jebabli ha dichiarato che è stata sgominato un'organizzazione criminale specializzata in operazioni di migrazione clandestina in Sfax, Sidi Bouzid, Kairouan, Kerkennah e in un Paese europeo non precisato, composta da sedici persone, tra cui alcune donne, un uomo con sua figlia oltre a un intermediario tunisino con un ruolo rilevante, residente in un paese europeo. Durante le operazioni sono state sequestrate somme di denaro e gioielli risultati oggetto di furto. Jebabli, allineandosi sulle posizioni già adottate dal ministro dell'Interno Kamel Feki ha poi rigettato le accuse secondo cui la Tunisia avrebbe trasferito rifugiati subsahariani ai suoi confini, maltrattandoli. 

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