Olanda, le scuse del re Willem-Alexander: “La schiavitù è il crimine più doloroso”

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Il sovrano olandese si è scusato pubblicamente per il ruolo svolto dai Paesi Bassi nella tratta degli schiavi durante il colonialismo. Il discorso si è tenuto all'Oosterpark di Amsterdam in occasione della commemorazione dei 150 dalla liberazione degli schiavi nelle ex colonie

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"La schiavitù è il crimine più doloroso, degradante e inumano". Ha esordito così il re olandese Willem-Alexander, scusandosi pubblicamente per il ruolo storico svolto dai Paesi Bassi nella tratta degli schiavi durante il colonialismo. "Oggi sono qui davanti a voi come re e come rappresentante del governo, mi scuso", ha dichiarato il sovrano nel suo discorso all’Oosterpark di Amsterdam, in occasione degli eventi di commemorazione per i 150 anni dalla liberazione degli schiavi nelle ex colonie, il cosiddetto "Keti Koti", cioè "la rottura delle catene" in lingua surinamese.

Le scuse del sovrano dei Paesi Bassi

Secondo quanto riferiscono i media locali, il pubblico ha accolto con un lungo applauso le scuse di Willem-Alexander, che si è detto "personalmente ed estremamente" colpito. "La schiavitù, in quanto crimine, considera le persone come merci, strumenti involontari per il profitto", ha sottolineato il re olandese, accompagnato per l’occasione dalla regina Maxima e dal premier Mark Rutte, che aveva già rilasciato all’Aia le scuse formali del suo governo per il ruolo dello stato olandese nei 250 anni di schiavitù, definito come un "crimine contro l'umanità".

Nel suo discorso ad Amsterdam, a cui hanno assistito migliaia di discendenti degli schiavi del Suriname e delle isole caraibiche di Aruba, Bonaire e Curacao, il sovrano ha menzionato la disposizione legale olandese del 1644 secondo la quale “nella città di Amsterdam, e nella sua giurisdizione, tutti gli uomini sono liberi e nessuno è schiavo”, aggiungendo che i Paesi Bassi sentono ancora "l'orrore" di quanto accaduto.

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Secondo un rapporto commissionato dal ministero dell'Interno olandese e pubblicato a giugno, la Casa reale guadagnò l’equivalente tra di 545 milioni di euro tra il 1675 e il 1770 dalle colonie, in un momento in cui la schiavitù era molto diffusa. Gli antenati dell'attuale re dei Paesi Bassi, Guglielmo III d'Orange-Nassau, Guglielmo IV d'Orange-Nassau e Guglielmo V d'Orange-Nassau furono tra i maggiori beneficiari di quello che viene descritto nel rapporto come un "deliberato, strutturale e coinvolgimento a lungo termine" nella schiavitù. Circa 600mila persone furono trasportate attraverso l'Oceano Atlantico su navi olandesi per essere vendute come schiavi e obbligate a lavorare nelle piantagioni, e circa 75 mila tra loro non sopravvissero alla traversata. "Qui, nei Paesi Bassi europei, la schiavitù era severamente proibita, laddove si considerava normale nelle colonie d'oltremare in cui si praticava su larga scala. Una dolorosa verità", ha proseguito il monarca nel discorso trasmesso in diretta televisiva. 

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