Il Paese abbandona il tradizionale sistema di conteggio dell'età anagrafica, che prevedeva di registrare, già al momento della nascita, un anno d'età. Adottando il metodo internazionale di calcolo, i sudcoreani guadagnano automaticamente uno o, addirittura, due anni in meno
La Corea del Sud cambia ufficialmente il suo sistema di calcolo dell’età delle persone. A partire da oggi, 28 giugno, i sudcoreani utilizzeranno il metodo riconosciuto a livello internazionale per stabilire la propria età anagrafica, abbandonando la modalità tradizionale del Paese che, spesso, creava confusione. Adottando il sistema standard, secondo il quale il primo anno d’età si compie una volta trascorsi 365 giorni dalla data di nascita, i sudcoreani avranno da oggi uno o due anni in meno.
Il vecchio sistema sudcoreano per determinare l’età
Il tradizionale metodo di conteggio dell’età nella Corea del Sud, abrogato dal parlamento sudcoreano nel dicembre 2022, prevedeva che alla nascita i bambini avessero un anno, per poi compiere gli anni successivi ogni 1° gennaio. Seguendo questo sistema di calcolo, una persona nata il 10 luglio 2020 avrebbe avuto un anno al momento della nascita, e due a partire dal 1° gennaio 2021. Mentre, un bambino nato il 31 dicembre 2020, avrebbe – paradossalmente – compiuto due anni il giorno successivo. Questa modalità di conteggio era adottata anche da altri Paesi orientali, come Cina e Giappone, ma è stata abbandonata qualche decennio fa.
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La nuova età dei sudcoreani
Con l’adozione del sistema internazionale, promessa in campagna elettorale dal presidente Yoon Suk-yeol, i cittadini sudcoreani saranno automaticamente più “giovani”, con uno o addirittura due anni in meno. Verrà mantenuta una modalità a parte per calcolare l’età in cui si inizia ad andare a scuola, quella in cui si può bere alcolici e, infine, quella in cui si può accedere al servizio militare.