Incendio Notre Dame de Paris, a che punto siamo con i lavori?
MondoSono passati 4 anni dal rogo che avvolse la cattedrale bruciando per quasi 15 ore le pareti antiche nove secoli e affondando le celebre flèche in legno aggiunta dall’architetto Viollet-le-Duc nel 1860
Era il 15 aprile, ore 18:53, di quattro anni fa. Un incendio avvolse Notre Dame de Paris, bruciando per quasi 15 ore le pareti antiche nove secoli e affondando le celebre flèche in legno aggiunta dall’architetto Viollet-le-Duc nel 1860. Noi tutti guardammo sconvolti quelle immagini, chiedendoci se e quando sarebbe stato possibile visitare di nuovo la Cattedrale. Oggi, solo quattro anni dopo, sappiamo che quel momento è vicino: il cantiere per la riapertura si avvia verso la propria fase finale e a dicembre 2024 potremo di nuovo entrare nel monumento, restaurato e - dicono i responsabili del cantiere - più bello di prima.
A che punto sono i lavori di Notre Dame
Nella prima fase dei lavori infatti, durata due anni dal 2019 al 2021, l’interno della cattedrale è stato ripulito e messo in sicurezza (per un totale di una superficie di 42mila metri quadri). Non solo: le pitture danneggiate sono state rinfrescate per riportarle ai colori originali, mentre il riassemblaggio dell’antico organo (con 8000 canne) è quasi terminato. Dopo la pulizia è toccato alle volte da restaurare, un lavoro di taglio delle pietre e muratura che sarà completato entro il 2023. Ma la parte più delicata resta il recupero della flèche, la guglia in legno lunga 70 metri e apposta a un’altezza di 30 metri (raggiungendo così l’altezza di 100 metri): prima è stato necessario raccogliere 2000 castagni (100% francesi), poi tagliare il legno in atelier dislocati sul territorio e assemblare le centinaia di parti. Solo adesso, a fine aprile, i blocchi verranno trasportati dentro Notre Dame dai falegnami per ricostruire la flèche nella sua interezza e riportarla nella posizione originaria.
Quando riaprirà Notre Dame?
La data di fine lavori per dicembre 2024 era stata stabilita dal presidente francese Emmanuel Macron all’indomani dell’incendio. Cinque anni sono sufficienti, secondo Philippe Jost, Direttore Generale dell’ente pubblico “Ricostruire Notre Dame” che abbiamo incontrato all’interno del cantiere: “Subito dopo l’incendio alcuni dicevano “non rivedrò mai più la Cattedrale aperta in vita mia, ci vorranno vent’anni”… Invece la deadline fissata dal Presidente è la nostra migliore alleata perché stimola a procedere senza perdere tempo. Così è un obiettivo fattibile”. Si conosce anche già il programma del giorno di riapertura: “Sarà celebrata una grande messa, in seguito alla quale le visite riprenderanno così come la liturgia tutti i giorni, come prima dell’incendio”, dice Jost.
Un nuovo sistema antincendio
La Cattedrale sarà come prima, ma più resistente agli incendi. “La protezione anti-incendio della Cattedrale è stata interamente ripensata, con sistemi per spruzzare acqua dal soffitto e la rete di distribuzione dell’acqua più efficiente in modo che i pompieri possano intervenire più rapidamente”, assicura il direttore dei lavori. Il costo complessivo del restauro è di 700 milioni di euro, interamente coperti dalle donazioni ricevute da 340mila persone nel mondo. La cifra raccolta è così importante che consentirà anche di coprire i costi di interventi di manutenzione già previsti prima dell’incendio.