
Tempesta di sabbia in Iraq, 2 mila persone in ospedale per problemi respiratori
La polvere portata dal vento ha ridotto la visibilità e colorato di arancione i cieli della Capitale. Scuole e aeroporti chiusi con centinaia di persone ricoverate in ospedale. I voli all'aeroporto internazionale di Baghdad sono ripresi dopo lo stop di alcune ore dovuto alla scarsa visibilità. Lo stesso è accaduto all'aeroporto di Najaf e a quello di Al-Sulaymaniyah

Uno strato di sabbia arancione ha ricoperto la capitale irachena Baghdad. Dalla città arrivano immagini impressionanti così come da altre città del Paese, in particolare da Nassiriya

Si tratta dell'ottava tempesta di sabbia a colpire il Paese da aprile. Un fenomeno causato soprattutto dall’intensa siccità e dalle scarse precipitazioni legate al cambiamento climatico e alla desertificazione

Centinaia di persone si sono recate in ospedale per problemi respiratori

I dati diffusi dal ministero della Salute e riportati da Shafaq News parlano di oltre 2mila ricoveri legati a problemi alle via aeree respiratorie

“Dall’alba abbiamo ricevuto circa 40 casi di soffocamento" ha spiegato il dottor Seif Ali Abed, primario di un ospedale di Baghdad. "La maggior parte di loro ha malattie croniche legate all’asma o ha la bronchite, la maggior parte di loro sono anziani”

“Quest’anno abbiamo assistito a più di una tempesta di sabbia, l’ultima delle quali è stata più forte della precedente" ha detto ancora il dottor Seif Ali Abed. "Ad ogni tempesta di sabbia, aumenta il numero di pazienti che soffrono di problemi respiratori”

Gli aeroporti e gli uffici governativi sono rimasti chiusi per la tempesta e sospesi gli esami nelle scuole e nelle università

I voli all'aeroporto internazionale di Baghdad sono "ripresi" dopo lo stop di alcune ore dovuto alla scarsa visibilità. Lo stesso è accaduto all'aeroporto di Najaf e a quello di Al-Sulaymaniyah

Secondo le stime dell'ufficio meteorologico iracheno il Paese vivrà sempre più tempeste di polvere a causa della siccità, della desertificazione e del calo delle precipitazioni

Nel 2016 il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) aveva previsto che l'Iraq potrebbe assistere a 300 eventi di questo tipo in un anno, entro il 2026