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Belgio, via il genere maschile o femminile dai documenti: la proposta di legge

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©Ansa

Il governo di Bruxelles ha inviato al Parlamento la proposta di eliminare l'identificazione binaria di genere dalle carte d'identità. Nel 2019 la Corte Costituzionale belga aveva condannato l'esecutivo per discriminazione nei confronti di persone non binarie e gender-fluid, proprio per la mancanza di rappresentatività nei documenti ufficiali di Stato. L'Istituto per l'uguaglianza di uomini e donne propone l'introduzione del genere "x"

L’indicazione del genere, maschile o femminile, potrebbe presto scomparire dalle carte d’identità in Belgio. Lo riporta il quotidiano De Staandard, citando documenti che il governo avrebbe inviato alla Camera dei Rappresentanti del Parlamento belga. L’obiettivo a lungo termine dell’esecutivo è quello di trovare un modo per poter registrare il genere nei documenti ufficiali in modo inclusivo. Una bozza per la nuova norma sarebbe stata preparata dal ministro della Giustizia Vincent Van Quickenborne, insieme a quello degli Interni Annelies Verlinden e al segretario di Stato per le Pari Opportunità Sarah Schlitz.

La sentenza del 2019

La riforma belga non nasce dal nulla. Nel 2019 la Corte Costituzionale del Paese ha condannato lo Stato per discriminazione nei confronti delle persone non binarie, che non si sentono rappresentate dai canonici generi maschili e femminili, e di quelle gender-fluid, che vivono il genere come un qualcosa di non definito e in costante mutamento. I giudici costituzionali hanno chiesto così al governo di aggiungere una “terza opzione” oppure di abolire del tutto la registrazione del genere nei documenti di Stato ufficiali, come appunto la carta d’identità.

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La possibilità del genere x

L’abolizione totale del genere sui documenti, ha fatto notare l’IGVM - l'Istituto belga per l’uguaglianza di uomini e donne -, potrebbe però causare problemi di tipo amministrativo. Per questo, alcuni esperti di questioni di genere propongono di inserire nei documenti il genere “x”. In Germania, ad esempio, dal 2018 è possibile indicare un genere “diverso” da quello maschile o femminile, utilizzando la lettera “X” su alcuni documenti, se una persona può provare la propria condizione di “intersessualità”.

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