Il direttore sanitario regionale, Bjorn Eriksson, lancia l'allarme: "Non assembratevi, le conseguenze sono orribili"
Svezia travolta dalla seconda ondata della pandemia di coronavirus. In particolare, è Stoccolma a pagare al momento il prezzo più alto. Il 99% dei letti in terapia intensiva a della città sono occupati da pazienti Covid e non. Lo ha fatto sapere il direttore sanitario regionale, Bjorn Eriksson, in una conferenza stampa riportata dal quotidiano svedese The Local. Si tratta della prima volta dall'inizio della pandemia di coronavirus che gli ospedali subiscono una pressione del genere (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE).
Le terapie intensive erano state aumentate
Durante la prima ondata, nella capitale svedese erano stati aumentati i posti in terapia intensiva fino a 160 ma adesso sono quasi al completo. Eriksson ha rivolto un appello a non "assembrarsi nei negozi per lo shopping di Natale, nei locali per un bicchiere dopo il lavoro anche se è quello che vogliamo fare. Le conseguenze sono orribili".
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A novembre ricoveri aumentati del 60%
Il Paese durante la prima fase del contagio era stato l'unico in Europa a non aver imposto mascherine, distanziamento sociale e chiusure di negozi e ristoranti, mentre con l'arrivo della seconda ondata sono state stabilite regole più ristrettive. Già nel mese di novembre, infatti, i pazienti Covid ricoverati negli ospedali svedesi erano aumentati del 60%.