Il bollettino medico di Donald Trump dopo la prima notte all'ospedale militare Walter Reed per il covid-19 è apparentemente rassicurante ma ha suscitato più di un dubbio con una fonte a conoscenza delle condizioni di salute del commander in chief che ha dipinto un quadro più allarmante. "Il presidente sta molto bene", ha garantito in una conferenza stampa il medico della Casa Bianca Seam Conley, circondato da uno staff di dieci dottori del Reed, tutti con la mascherina e il camice bianco. "In questo momento io e il team siamo estremamente contenti dei suoi progressi", ha proseguito, riferendo che Trump "è senza febbre da 24 ore" e che "le funzioni cardiache, dei reni e del fegato sono normali". Inoltre, ha aggiunto, ora non ha bisogno dell'ossigeno. La conferenza stampa però ha sollevato alcuni dubbi. Il primo riguarda i tempi della diagnosi, che Conley ha fatto risalire a 72 ore fa, ossia a mercoledì, prima di quando è stata resa nota nella notte di giovedì la notizia della positività al Covid del presidente. La Casa Bianca ha precisato che Conley intendeva dire che oggi è il terzo giorno dalla positività al test. Il secondo interrogativo è legato al fatto che il medico ha dribblato la domanda se Trump abbia avuto bisogno dell'ossigeno prima di oggi. Un'ipotesi rilanciata dalla Cnn secondo cui venerdì si è reso necessario il supporto respiratorio. Dubbi che rafforzano le polemiche sulla carenza di trasparenza della Casa Bianca sulle condizioni di salute del presidente, che al momento è trattato con il remdesivir e con un'altra terapia sperimentale: un cocktail di anticorpi policlonali sintetici. Quanto alla first lady Melania, anche lei contagiata, "sta bene" e "sta facendo la convalescenza a casa", hanno riferito i medici.
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