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Coronavirus mondo, superati 17 milioni di casi. In Usa 1.400 morti in 24 ore, 1 al minuto

Mondo

Situazione critica, mercoledì stata la peggiore giornata da oltre due mesi per gli Statesi: Florida, California, North Carolina e Idaho i più colpiti. I contagi aumentano anche in America del Sud: il Brasile ha superato le 90mila vittime da Covid-19 e ha registrato il suo quinto ministro positivo, mentre in Perù i contagiati sono oltre 400mila

   

Continuano a crescere i numeri legati alla pandemia da Coronavirus nel mondo. I contagi a livello globale sono più di 17 milioni e le vittime sono oltre 667mila. Situazione critica negli Usa, che rimangono il Paese più colpito: nella giornata di mercoledì ci sono stati 1.400 morti, quasi una vittima al minuto, per un totale di oltre 150.700 morti. I contagi aumentano anche in America del Sud: il Brasile ha superato le 90mila vittime da Covid-19 e ha registrato il suo quinto ministro positivo, mentre in Perù i contagiati sono oltre 400mila (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

Negli Usa oltre 68mila contagi in 24 ore, preoccupa la Florida

Negli Usa, come riporta la Johns Hopkins University, sono stati 68.086 i nuovi contagi in un giorno, per un totale di 4,24 milioni. Nel Paese mercoledì ci sono stati 1.400 morti, quasi una vittima al minuto. È stata la peggiore giornata da oltre due mesi, con Florida, California, North Carolina e Idaho gli Stati più colpiti e che hanno fato registrare un record sul fronte dei decessi e dei casi di contagio. La Speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha detto che le mascherine saranno obbligatorie in Aula. La decisione è stata presa dopo che il deputato del Texas Louie Gohmert, contrario alle mascherine, è risultato positivo al coronavirus.

Brasile: quinto ministro di Bolsonaro positivo

Secondo per morti da Covid-19 solo agli Stati Uniti, il Brasile è lo Stato sudamericano più colpito e ha raggiunto i 90.134 morti, come hanno riferito le autorità, precisando che i nuovi casi registrati il 29 luglio sono stati 69.074. Intanto un altro ministro è risultato positivo al Covid-19: il titolare del dicastero della Scienza e della Tecnologia, Marcos Pontes, ha annunciato oggi di aver contratto il coronavirus, portando a cinque il numero di membri in prima linea dell'amministrazione Bolsonaro ad essersi ammalati, oltre allo stesso presidente del Paese. Pontes ha spiegato su Twitter di essersi sottoposto a tampone dopo aver percepito un inizio di influenza. "Mi sento bene, ho solo un po 'di sintomi influenzali e mal di testa", ha spiegato, aggiungendo che continuerà a lavorare da remoto anche in quarantena domiciliare. Nonostante l’emergenza sanitaria, il Paese ha riaperto i suoi confini agli stranieri che arrivavano in aereo, misura che mira a rilanciare l'industria del turismo locale. Il decreto estende il divieto d'ingresso per gli stranieri che arrivano via terra o via mare per altri 30 giorni, ma indica che "l'arrivo per via aerea non sarà più proibito". I visitatori che rimarranno 90 giorni o meno nel Paese dovranno comunque dimostrare di essere coperti da un'assicurazione sanitaria durante il soggiorno.

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In Perù superati i 400mila casi

Il Perù, intanto, ha superato quota 400.000 casi. Il numero di contagi di Covid-19 nel Paese sudamericano ora è di 400.683, dopo le 5.678 nuove infezioni registrate in un giorno. Si tratta del più grande aumento giornaliero dal 12 giugno. Dall'inizio dell'epidemia 18.816 persone sono morte, di cui 204 nelle ultime 24 ore: una cifra che è vicina al picco dell'11 giugno quando erano stati registrati 206 nuovi decessi. Con 33 milioni di abitanti, il paese è il terzo stato dell'America Latina con il maggior numero di casi di contaminazione e decessi legati alla Covid-19 dietro Brasile e Messico.

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Incremento record di contagi in Australia

Incremento record di contagi (723, nelle ultime 24 ore) anche in Australia, nello Stato di Victoria, dove è stato esteso l'obbligo di indossare la mascherina su tutto il suo territorio.  Coprirsi naso e bocca una volta fuori di casa era già obbligatorio nella capitale di Victoria, Melbourne - principale focolaio della ripresa del virus in Australia - e in alcuni distretti limitrofi. L’aggravarsi del bilancio giornaliero sarebbe da ricondursi alla situazione nelle case di cura pe anziani, dove si registrano la maggior parte delle vittime. A Melbourne, inoltre, il dito è puntato contro gli hotel dove i viaggiatori di ritorno dall'estero stavano facendo la quarantena e che non avrebbero rispettato le regole di sicurezza.

In Cina 105 nuovi contagi, 96 nel solo Xinjiang

In Cina, invece, salgono lievemente i contagi: ieri sono stati registrati 105 casi, 102 dei quali sviluppati localmente, contro i 101 dichiarati il giorno precedente. La maggiore parte dei nuovi contagi riguarda il focolaio nella regione autonoma nord-occidentale dello Xinjiang, che conta 96 nuovi casi accertati, mentre altri cinque sono stati rilevati nella provincia nord-orientale del Liaoning, e un altro a Pechino. Altri tre casi, riferisce la commissione nazionale per la Sanità cinese, provengono dall'estero. Complessivamente, dall'inizio dell'epidemia, sono 84.165 i contagi confermati nel Paese, mentre il numero di decessi rimane fermo a quota 4.634.

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