La morte del 46enne afroamericano negli Usa ha ravvivato nel Paese il dibattito sulla violenza della colonizzazione in Congo e sulla responsabilità del monarca, i cui monumenti sono stati oggetto della rabbia degli attivisti antirazzisti. Ieri a Bruxelles una statua equestre è stata vandalizzata con numerose iscrizioni tra cui “Blm", acronimo di Black Lives Matter, mentre ad Anversa un'altra è stata rimossa da una piazza
La morte dell'afroamericano George Floyd negli Stati Uniti ha ravvivato in Belgio il dibattito sulla violenza della colonizzazione in Congo e sulla responsabilità del re Leopoldo II, le cui statue sono state oggetto della rabbia degli attivisti antirazzisti. Le manifestazioni antirazziste di questi ultimi giorni, diffuse in tutto il mondo, stanno portando in molti Paesi alla rimozione di monumenti dedicati a generali sudisti o a sindaci sceriffi, ma anche a sovrani, commercianti e mercanti di schiavi (FOTO).
Le azioni dei manifestanti
Ieri a Bruxelles una statua equestre è stata vandalizzata con numerose iscrizioni tra cui "Blm", acronimo di Black Lives Matter. Ad Anversa un monumento dedicato al sovrano è stato rimosso da una piazza. Il gruppo 'Réparons l'Histoire' ha lanciato una petizione all'inizio di giugno sul sito change.org chiedendo di rimuovere tutte le statue di Leopoldo II sul territorio della città di Bruxelles. Gli attivisti trovano incomprensibile che il sovrano, che regnò dal 10 dicembre 1865 fino alla sua morte nel 1909, venga ancora onorato negli spazi pubblici dopo le sue azioni contro il popolo congolese.
approfondimento
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Statua del re imbrattata con lo spray
Anche una statua del re presente nel Museo dell’Africa di Tervuren, una cittadina non distante da Bruxelles, è stata imbrattata con dello spray rosso.