Pedofilia, svolta di Papa Francesco: abolito segreto pontificio su casi di abusi su minori

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Tra le novità introdotte dal Pontefice anche l’applicazione del reato di pedopornografia in caso di vittime fino ai 18 anni, e non più 14, e l’impiego di avvocati e procuratori laici nei processi

Abolito il “segreto pontificio” sui casi di abusi sessuali commessi da chierici su minori (PEDOFILIA NELLA CHIESA: LA SCHEDA). Lo ha deciso Papa Francesco, che nel giorno del suo 83esimo compleanno (FOTO) ha pubblicato il Rescriptum ex audientia con cui si promulga l’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause”, al cui articolo 1 è stabilito che “non sono coperti dal segreto pontificio le denunce, i processi e le decisioni riguardanti i delitti” in materia di abusi su minori, modificando così il motu proprio Vos estis lux mundi e le Normae de gravioribus delictis. Altre novità sono il fatto che si potrà applicare il reato di pedopornografia in caso di vittime fino ai 18 anni, e non più 14 com’era stato finora, e la possibilità di impiegare avvocati e procuratori laici nei processi.

Cosa prevede l’Istruzione

All’articolo 2 della nuova Istruzione viene specificato che “l’esclusione del segreto pontificio sussiste anche quando tali delitti siano stati commessi in concorso con altri delitti”, mentre nell’articolo successivo si garantisce che nelle cause per abusi “le informazioni sono trattate in modo da garantirne la sicurezza, l'integrità e la riservatezza” anche “al fine di tutelare la buona fama, l’immagine e la sfera privata di tutte le persone coinvolte”. Significa che nei processi per pedofilia il “segreto pontificio”, cioè quell'ordine di segretezza che erano tenute a rispettare tutte le persone coinvolte nella causa, viene fatto regredire a semplice segreto d’ufficio, strumento previsto a tutela dei protagonisti della vicenda. In ogni caso, come si legge nell’articolo 4 del testo, “il segreto d'ufficio non osta all’adempimento degli obblighi stabiliti in ogni luogo dalle leggi statali, compresi gli eventuali obblighi di segnalazione, nonché all’esecuzione delle richieste esecutive delle autorità giudiziarie civili”.

Si profila maggiore collaborazione con magistratura

Tutto ciò dovrebbe favorire una migliore collaborazione con le magistrature dei diversi Stati e un più agevole espletamento dell’“obbligo di denuncia” da parte dei superiori dei chierici coinvolti in casi di abusi, obbligo già previsto dalle altre normative introdotte dal Pontefice. “A chi effettua la segnalazione, alla persona che afferma di essere stata offesa e ai testimoni - prevede infine l’articolo 5 dell’Istruzione - non può essere imposto alcun vincolo di silenzio riguardo ai fatti di causa”.

Alzata l’età delle vittime di pedopornografia

Tra gli altri effetti del Rescriptum ex audientia c’è anche l’innalzamento dell’età delle vittime di pedopornografia ai 18 anni: ciò significa che il reato potrà essere applicato non solo nei casi in cui le persone ritratte abbiano 14 anni o meno, ma fino alla maggiore età. Altra modifica riguarda poi l’abolizione della norma secondo cui il ruolo di avvocato e procuratore, nelle cause per abusi in sede di Tribunali diocesani e Dottrina della fede, doveva essere adempiuto da un sacerdote: ora potrà anche essere un laico.

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