Un uomo con la divisa della marina militare ha aperto il fuoco nella base che ospita la flotta statunitense nel Pacifico uccidendo due dipendenti del Pentagono e ferendone un terzo prima di spararsi alla testa
Sono da poco passate le 14.30 del pomeriggio (l’1.30 di notte in Italia) quando un uomo apre il fuoco nella base navale di Pearl Harbor alla Hawaii: uccide due persone e ne ferisce una terza prima di togliersi la vita sparandosi alla testa.
Base in 'lockdown' per due ore
Secondo quanto riferito dal portavoce della Navy, Robert Chadwick, le vittime (così come il ferito) erano tre impiegati del Pentagono. La base, a 13 chilometri da Honolulu e che ospita sia la Navy (con la flotta statunitense nel Pacifico) sia l'Air Force (con 10 navi da guerra e 15 sottomarini), è rimasta in 'lockdown' per quasi due ore (LE FOTO).
Si sa ancora poco della dinamica e del movente dell'episodio, che cade a tre giorni dal 78esimo anniversario dell'attacco aereo giapponese alla base. E alla base erano in corso proprio i preparativi per la cerimonia di commemorazione di quella che il presidente Franklin D. Roosvelt definì una “data che resterà simbolo di un’infamia”. Nell'attacco giapponese del 7 dicembre del 1941 morirono infatti 2.300 americani.
Verifiche sulla dinamica dell'incidente
A sparare, secondo le prime testimonianze, sarebbe stata una persona che indossava la divisa della marina militare statunitense. Una versione confermata dalle autorità militari. I primi spari nei pressi dell’ingresso sud dell’area militare. Sul posto sono intervenuti ' vigili del fuoco, gli uomini della polizia militare e delle forze speciali.
Paura tra i tanti turisti in visita al Pearl Harbor National Monument. Immediatamente informato il presidente Donald Trump, di ritorno a Washington da Londra dove ha partecipato al vertice dei leader della Nato. Il governatore delle Hawaii David Ige ha reso noto come la Casa Bianca ha offerto la sua assistenza attraverso le agenzie federali.