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Australia, surfista evita l'attacco di uno squalo grazie a un drone. VIDEO

Mondo

L’uomo è riuscito a scampare all’attacco di uno squalo grazie a un operatore che filmava la zona dall’alto con il suo drone. Il pilota del drone, avvistato il pericolo imminente, ha prontamente avvertito il surfista che subito si è diretto verso la riva

Un surfista, l’oceano e uno squalo: in queste immagini ci sono tutti gli elementi di quello che potrebbe essere un film horror e che, invece, riguardano una storia vera. Al largo di Werri Beach, in Australia, un surfista è riuscito a evitare l’attacco di uno squalo grazie ad un operatore che, filmando l’area con il drone, si era accorto del pericolo incombente. "Squalo! Squalo! Squalo! Evacuare immediatamente l'acqua!": il messaggio dell’operatore che pilotava il drone ha subito allarmato il surfista che ha girato la tavola e ha iniziato a dirigersi verso riva. Per fortuna, anche lo squalo ha cambiato direzione, spingendosi sempre più verso il largo. Salvo il grande spavento iniziale, si è risolto tutto per il meglio e il surfista non ha riportato nessuna ferita.

L’operatore che pilotava il drone ha subito avvertito il surfista

L’operatore che ha avvisato il surfista era impegnato a monitorare la zona per un lavoro di ricerca. Secondo quanto riportato dal pilota del drone, lo squalo raggiungeva una lunghezza di circa 4 metri. Uno squalo sicuramente grande, ma non gigantesco se si calcola che uno squalo può arrivare addirittura a 7 metri. Sempre secondo quanto riferito dall’operatore, poi, il pesce che stava per attaccare lo spensierato surfista era un giovane squalo bianco, il più grande pesce predatore esistente sul pianeta. Insieme allo squalo tigre e allo squalo leuca, lo squalo bianco è tra i pesci predatori più pericolosi per l’uomo.

Lo squalo bianco è uno dei pesci predatori più temuti dagli uomini

L'idea che lo squalo bianco sia un mangiatore di uomini si deve sicuramente al cinema: il celeberrimo film “Lo squalo” di Steven Spielberg, adattamento dell'omonimo romanzo di Peter Benchley, ha contribuito in maniera decisiva a creare nell’immaginario collettivo l’idea dello squalo-predatore, l’incubo di tutti quelli che, su una tavola da surf o a nuoto, sfidano le insidie dell’oceano. Anche se le morti causate da un attacco di uno squalo sono ormai davvero poche, il suo morso resta comunque micidiale per l’uomo.

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