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Hawaii, il vulcano Kilauea fa ancora paura: si temono altre eruzioni

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Sono diventate 21 le crepe che si sono aperte lungo il versante orientale del cratere, che continua a eruttare lava. Stamattina una forte espolsione ha formato una colonna di fumo e cenere che ha raggiunto nove chilometri di altezza

Non si placa la furia del vulcano Kilauea, nelle Hawaii. Dopo la devastante esplosione all’alba, ore locali, si è formata una colonna di fumo nero e cenere che ha raggiunto i nove chilometri di altezza. Si sono allargate a 21, invece, le crepe che si sono aperte lungo il versante orientale del cratere, che continua a eruttare lava nell'area circostante. Il rischio, dicono gli scienziati del US Geological Survey (Usgs), è che ora seguano eruzioni più potenti.

Molte somiglianze con le eruzioni del 1924

Secondo gli esperti, le caratteristiche delle esplosioni ricordano il risveglio dello stesso vulcano avvenuto nel 1924, quando ben 50 eruzioni si susseguirono nell'arco di due settimane. "Alcuni processi che caratterizzarono le due crisi sono simili: dalla deformazione del suolo alla sismicità nella sommità del vulcano, all'emissione di cenere", ha detto all'ANSA il vulcanologo Piergiorgio Scarlato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che nel febbraio è stato nelle Hawaii per studiare il vulcano.

Due settimane di attività

Il Kilauea, ha proseguito, "è un vulcano particolarmente attivo, questa eruzione va avanti da 30 anni, ma finora era stata caratterizzata dalla presenza di un lago di lava nel cratere esploso il 17 maggio, da colate di lava e da rari e deboli eventi esplosivi".  Da ormai due settimane è iniziata l'attività intensa del vulcano: l' ultima esplosione è stata preceduta anche da una serie di terremoti, il più forte di magnitudo 4.6 sulla scala Richter e che hanno danneggiato strade e alcune abitazioni.   

I rischi per la popolazione

Finora sono state distrutte 26 abitazioni e una decina di edifici. Per il momento non si sono registrate vittime ma agli abitanti di Big Island è stato intimato di tenersi lontani dal parco nazionale dovei si trova il vulcano e di mettersi al riapro dalla cenere e dalle rocce, "sparate" dal cratere come proiettili e che - spiegano gli esperti - potrebbero raggiungere "le dimensioni di frigoriferi". La Difesa Civile hawaiana ha nel frattempo lanciato l’allarme sulla possibilità che il vento trasporti la nube di cenere fino a Hilo, la principale città dell'isola e un importante centro turistico.

Danni enormi al turismo

Pesanti le ripercussioni sul turismo, uno dei motori trainanti dell'economia dell'isola. Secondo l'ufficio del turismo di Big Island le perdite ammontano a oltre cinque milioni di dollari in cancellazioni.

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