Secondo il giornale britannico, i presunti miliziani sarebbero arrivati tra luglio e ottobre e i loro nominativi sarebbero stati inviati dall'Interpol al ministero dell’Interno a novembre. Dipartimento Pubblica sicurezza: nessun riscontro. La Tunisia: notizia infondata
L’Interpol avrebbe fatto circolare una lista con 50 nomi di persone sospettate di essere combattenti dell’Isis, tutte di nazionalità tunisina, che sarebbero arrivate in Italia di recente a bordo di piccole barche. La notizia è stata riportata in esclusiva sul sito del Guardian. Secondo il giornale britannico, l'elenco coi nominativi sarebbe stato inviato il 29 novembre al ministero dell'Interno, che lo avrebbe successivamente girato alle agenzie anti-terrorismo in Europa. Ma la notizia non è stata confermata dalla polizia italiana, che anzi ha precisato: “Non trova alcun riscontro l’informazione di 50 'combattenti stranieri' approdati sulle coste italiane appartenenti all’Isis e pronti a compiere attentati”. Anche la Tunisia smentisce le informazioni. In un comunicato, il ministero dell'Interno di Tunisi dichiara che la notizia è "infondata, in base ai dati a sua disposizione e alle indagini compiute dalle varie unità di sicurezza durante tutte le operazioni, anche segrete, che sono state condotte".
Giunti tra luglio e ottobre 2017
Il Guardian ha scritto di aver sentito e riportato il parere di un funzionario dell’anti-terrorismo europeo, secondo cui i sospetti miliziani dello Stato islamico sarebbero giunti in Italia fra luglio e ottobre dell'anno scorso a bordo di piccole imbarcazioni che sarebbero state poi abbandonate sulla spiaggia. Alcuni dei presunti combattenti, spiega ancora il giornale britannico, sarebbero stati identificati dalle autorità italiane una volta sbarcati sulle coste siciliane. Quattro di loro, continua il Guardian, pare fossero già noti alle agenzie di intelligence europee e uno di questi potrebbe aver già superato il confine italo-francese per raggiungere il dipartimento di Gard, nel sud della Francia.
La replica della Polizia
La notizia pubblicata dal Guardian, però, è stata smentita dalla polizia. “Nell’ambito di un consolidato, costante e prolifico rapporto di collaborazione e scambio d’informazioni tra le autorità italiane e tunisine, quest’ultime hanno segnalato nel tempo al nostro Paese il probabile ingresso in Italia di appartenenti a presunti gruppi integralisti. Il proficuo rapporto di cooperazione internazionale di polizia tra i due Stati ha permesso di rintracciare un esiguo numero di persone segnalate le quali, a seguito delle previste procedure d’identificazione, sono state immediatamente rimpatriate”, dice una nota del Dipartimento della Pubblica sicurezza. In cui si ribadisce anche che “è massima l’attenzione verso tutti coloro che raggiungono illegalmente il nostro territorio e l’immediata espulsione di alcuni soggetti segnalati ne è una incontrovertibile conferma. Giova inoltre ricordare che grazie alla citata collaborazione con le Autorità tunisine, due volte alla settimana vengono effettuati rimpatri collettivi verso quel Paese”.