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Catherine Deneuve e libertà d'importunare: scuse a vittime atti odiosi

Mondo

L'attrice con una nuova lettera sul sito web di Liberation fa una serie di precisazioni sull'appello pubblicato da Le Monde: "Mai detto che nelle molestie ci sia qualcosa di buono"

Catherine Deneuve conferma il contenuto della lettera aperta pubblicata da "Le Monde" sulla scia del caso Weinstein negli Stati Uniti, ma si scusa con le vittime di violenza sessuale e fa una serie di precisazioni. L'attrice pubblica il nuovo testo sul sito web del quotidiano Liberation, rivendica quanto scritto ma porge "un saluto fraterno alle vittime di atti odiosi che si sono sentite aggredite".

"Mai detto che nelle molestie ci sia del buono"

Catherine Deneuve, cinque giorni dopo l'intervento su Le Monde firmato da lei e da un centinaio di artisti e intellettuali sul "diritto di importunare", spiega il senso delle sue affermazioni. L'attrice rivendica quanto proclamato sulla "libertà di importunare" e sull' "odio per gli uomini" suscitato dalla campagna #metoo lanciata dopo il caso Weinstein ma cerca di stemperare la polemica. "Non mi piace questo effetto-branco, oggi troppo comune - scrive in un intervento sul sito di Liberation - e per questo avevo delle riserve fin da ottobre su questo hashtag 'Balance ton porc' (diffuso in Francia, '#denunciailtuoporco, ndr)". Per l'attrice, "mai nel testo si afferma che nelle molestie ci sia del buono, altrimenti non l'avrei firmato".

"C'è chi ha snaturato lo spirito del mio appello"

Catherine Deneuve condanna la strumentalizzazione che c'è stata del testo da lei promosso e del suo nome da parte di altre donne di cui non condivide le idee: "Mi sembra assolutamente necessario oggi - scrive - sottolineare il mio disaccordo con il modo" in cui altre donne che avevano sottoscritto la sua petizione ma di cui l'attrice non condivide le idee, si sono "concesse individualmente il diritto di allargarsi sui media snaturando lo spirito stesso del testo. Dire in tv che si può godere durante uno stupro è peggio che sputare in faccia a tutte quelle che hanno subito questo crimine".

L'attacco di Spielberg

Nei giorni scorsi, anche Steven Spielberg aveva criticato il pensiero espresso dall'attrice francese. "Mi dispiace ma non vedo (il movimento #MeToo) come una caccia alle streghe, ma come un imperativo", aveva dichiarato il regista premio Oscar

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