Zermatt, neve blocca turisti: 171 euro per trasporto in elicottero

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Le nevicate delle ultime ore a Zermatt hanno portato all'isolamento di 13mila turisti (Getty Images)

In Svizzera, nella famosa località alpina, istituito un ponte aereo per coloro che decidono di spostarsi in altri luoghi. Strade ancora interrotte, ma le autorità assicurano che non esistono rischi immediati

È di 171 euro (200 franchi) a persona il costo per evacuare i turisti bloccati nella località sciistica di Zermatt, Svizzera, bloccata dalla nevicata-record dei giorni scorsi. Lo riporta "LePariesien" citando il direttore della stazione ferroviaria locale, Christian Zioerjen.

Viaggio a carico dei turisti

"Stamattina, abbiamo deciso di riavviare il ponte aereo", ha detto Zioerjen precisando che i treni non possono ancora raggiungere Zermat. Pertanto ogni turista deve pagare circa 200 franchi svizzeri (171 euro) per sfruttare il passaggio in elicottero. "Si tratta di un ponte aereo per arrivare o partire da Zermatt", ha dichiarato il direttore che ha inoltre rilasciato aggiornamenti sullo stato della circolazione nella cittadina svizzera in cui sono bloccati 13mila turisti. La linea ferroviaria, che doveva riaprire nella tarda mattinata del 10 gennaio, è ancora chiusa a causa della neve che ha invaso una galleria nel tratto fra la stazione sciistica e Tasch, un villaggio a sei chilometri di distanza. Altra neve, e alcune colate di fango, sono segnalate fra Tasch e Viege, a fondovalle. Le autorità contano di riaprire i collegamenti nel pomeriggio di mercoledì. Fino ad allora, l'elicottero sarà il solo modo per andare e venire da Zermatt.

Le autorità: "nessun rischio immediato"

Tra l'8 e il 9 gennaio circa 13mila turisti sono stati bloccati dalla neve a Zermatt, in Svizzera. La rinomata località sciistica della Svizzera meridionale, nel Canton Vallese, è infatti ancora inaccessibile per via delle forti nevicate delle ultime ore. Le autorità svizzere hanno comunicato fin dalle prime ore che sono pronte a trasferire i turisti che lo hanno richiesto in altre località via elicottero, ma hanno specificato che non si tratta di un'evacuazione. La notizia è stata confermata dall'ufficio turistico del luogo che ha reso noto che “non c'è motivo di farsi prendere dal panico e l'atmosfera è rilassata". Nella zona di Zermatt, lunedì 8 gennaio, sono caduti oltre 80 centimetri di neve, portando l'allerta valanga al massimo livello. In altre zone, il livello di neve ha superato il metro, e potrebbe arrivare fino a due metri entro la serata di martedì 9. Janine Imesch, funzionaria del turismo locale, ha spiegato che anche se le piste da sci e le vie di trekking sono state chiuse, non c'è alcun rischio immediato per i turisti e non sono previste evacuazioni. "La popolazione sta dando prova di calma", ha dichiarato a Rsi la sindaca Romy Biner-Hauser.

Non accadeva da 9 anni

La località ai piedi del Cervino ospita circa 7.200 persone negli hotel e 6.200 negli appartamenti. Dalle prime ore di martedì 9 gennaio diverse zone sono rimaste prive di corrente per circa due ore e diversi collegamenti stradali e ferroviari con il resort al picco di Matthorn, nel Vallese, sono stati interrotti. La parte del cantone più interessata è quella Sud, in particolare l'Alto Vallese, dove diversi villaggi sono rimasti isolati nella valle di Saas, di Gondo, di Sempione Villaggio, di Zinal, di Arolla e altre frazioni delle valli di Anniviers, di Hérens e di Entremont sono nelle stesse condizioni. Nella regione del Sempione sono caduti 2 metri di neve in 24 ore. Il pericolo di valanghe è stato portato al grado "molto forte" (quinto su una scala di 5) in questa regione e nelle valli attorno a Visp. Intanto le precipitazioni continuano. Una cinquantina di centimetri di neve è attesa nella giornata a 2.000 metri di altitudine. "Il Vallese non viveva una situazione simile da nove anni", ha detto alla Radio Svizzera Italiana, il vice capo della sezione dei pericoli naturali, Pascal Stoebener. Il grado 5 riferito al rischio di valanghe dovrebbe mantenersi probabilmente fino a domani. Il vento e la nebbia rendono attualmente impossibile il sorvolo delle regioni interessate per provocare valanghe controllate con l'esplosione di mine. "Ma la situazione non è drammatica", ha precisato Stoebener.

Alcune zone evacuate

In alcune zone di pianura è invece stata ordinata l'evacuazione. Venti abitanti del villaggio di Eyholz, tra Visp e Briga, hanno dovuto lasciare le loro abitazioni in seguito a una colata di fango. Le autorità hanno deciso di chiudere la scuola a causa delle difficoltà di accesso all'edificio scolastico, anche se questo non è direttamente minacciato. Il pericolo di valanghe e scoscendimenti non interessa solo le valli. Nella regione di Visp è caduta la quantità - definita "fenomenale" - di 60 millimetri di pioggia in 24 ore, riferisce Stoebener. Il rischio di colate di fango e di frane è aumentato e ha provocato la chiusura preventiva di numerose piccole strade. "Piove fino a circa 2.000 metri per cui bisogna attendersi valanghe di neve bagnata in altitudine", precisa ancora Stoebener. Intanto alcuni luoghi di villeggiatura della zona hanno deciso di commentare la situazione sui social in chiave ironica. Per i responsabili di Matterhorn Chalets: “Siamo nel mezzo di un'enorme tempesta di neve qui a #Zermatt - attualmente le strade sono chiuse, ma alla fine il sole uscirà!”. Mentre il Riffelalp Resort, a 2222 metri d'altezza, ha postato una foto con un tavolino per due in mezzo alla neve accompagnato dall'hashtag #magicmoments.

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