Desaparecidos, 48 condanne per i crimini della dittatura in Argentina

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Al centro, l'ex capitano di fregata Alfredo Astiz, noto come "l'angelo della Morte", e condannato all'ergastolo (Getty Images)

A Buenos Aires si è tenuto il processo a carico dei responsabili dei cosiddetti voli della morte, in cui gli oppositori politici venivano uccisi gettandoli da un aereo. Tra le vittime anche l'attivista, allora amica di Jorge Bergoglio, Esther de Careaga

Si è chiuso con 48 condanne, di cui 29 all'ergastolo, uno dei maggiori processi mai tenuti in Argentina a carico dei presunti responsabili dei “voli della morte”, durante il regime militare al potere nel Paese fra il 1976 e il 1983.

I voli della morte

Con il nome dei “voli della morte” ci si riferisce alla violenta pratica di eliminazione degli oppositori politici, veri o presunti, durante la dittatura argentina di quegli anni, il cosiddetto Processo di riorganizzazione nazionale. Per evitare esecuzioni impressionanti come le fucilazioni, che avrebbero potuto incidere negativamente sull'opinione pubblica, il regime decise di sterminare i propri oppositori attraverso una pratica molto più silenziosa. Compiuta sotto copertura per mezzo di aerei militari specificamente dedicati, l'operazione prevedeva che i dissidenti venissero prelevati dai centri di detenzione clandestina, per essere poi drogati e gettati da un aereo, ancora vivi. La morte era dunque provocata dal forte impatto con il mare.

 

Il processo

Quello appena concluso a Buenos Aires è stato il terzo processo più imponente del Paese, fra quelli collegati a rapimenti e torture gravitanti intorno alla scuola tecnica della marina della capitale, la Escuela de Mecanica de la Armada (Esma). Fu questo uno dei maggiori centri nei quali, in quegli anni di regime, venivano uccisi o fatti sparire migliaia di dissidenti politici. In questo solo processo, gli imputati erano ritenuti coinvolti nella morte 789 persone. Fra le vittime compare anche la dottoressa Esther de Careaga, nota attivista popolare socialista, che fu amica di Jorge Mario Bergoglio, poi divenuto Papa Francesco. La Careaga è morta il 14 dicembre 1977, uccisa con altre 11 persone in uno dei tanti “voli della morte”. I due piloti di quell'aereo Mario Daniel Arrù e Alejandro Domingo D'Agostino, figurano fra i condannati all'ergastolo nell'ambito del processo. Dopo la scomparsa sospetta della figlia 16enne, la Esther de Careaga avrebbe contribuito a fondare il gruppo le Madri di Plaza de Mayo, l'associazione che riuniva le madri delle persone fatte sparire dal governo, i “desaparecidos”.

L'angelo della morte

Fra i 48 condannati (su 54 imputati) compare anche il nome del cosiddetto “angelo della morte” Alfredo Astiz, 67 anni, che fu capitano di fregata della marina argentina e, soprattutto, un agente sotto copertura per il riconoscimento degli attivisti conto la dittatura di Videla. Fra le associazioni sotto osservazione speciale c'era anche le stesse Madri di Plaza de Mayo.

 

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