In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Trump: "L'Italia pagherà di più per la Nato"

Mondo
Ansa

Il Tycoon ha incontrato Gentiloni la scorsa settimana a Washington. Le rivelazioni del presidente americano sono state raccolte in un’intervista rilasciata all'Ap dove Trump ha garantito anche che, al prossimo summit Nato, sarà "molto duro sulle quote"

Condividi:

"Voglio" che gli alleati europei "paghino di più" per la Nato. "Con il premier italiano Gentiloni abbiamo scherzato: gli ho detto 'andiamo, devi pagare di più, devi pagare di più'. Pagherà...". Sono queste le indiscrezioni, raccontate dallo stesso Donald Trump, che emergono in un’intervista rilasciata all’Ap sul faccia a faccia tra il presidente americano e il premier italiano a Washington della scorsa settimana. L’intervista è stata realizzata il 21 aprile, ma la trascrizione integrale è stata diffusa solo oggi.  

Gentiloni “finirà con il pagare”

L’intervistatrice ha chiesto a Trump se davvero avesse fatto quella domanda a Gentiloni, e il presidente ha risposto: "Finirà con il pagare. Ma sai, finora nessuno glielo aveva chiesto. La mia è una presidenza diversa...". Da Palazzo Chigi, al momento, non arrivano né conferme né smentite sulle parole del presidente americano.

Trump: "Sarò molto duro su quote al summit Nato"

Trump, nell’intervista, ha anche promesso che sarà "molto duro" al prossimo vertice della Nato sulla necessità che tutti i Paesi membri paghino la giusta quota. "Non è corretto che noi stiamo pagando quasi il 4% ed altri Paesi che sono più direttamente colpiti paghino l'1%, quando dovrebbero pagare il 2%”, ha detto il presidente Usa. Nel giro di un mese Trump parteciperà al vertice nato e garantisce: “Io sono molto duro su questo e sarò molto duro su questo quando andrò lì”.
Poi il Tycoon è tornato su una vicenda del passato, quella in cui - in un’intervista - aveva definito la Nato come “obsoleta”.  I media, secondo il presidente, non scrissero il motivo del suo giudizio, “ossia il fatto che non si concentra sul terrorismo".