Fbi: inchiesta su possibile collusione Trump-Russia per elezioni

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James Comey, direttore del Federal Bureau of Investigation, nell'audizione alla commissione intelligence della Camera ha confermato che è stata avviata un’inchiesta sul ruolo di Mosca nelle ultime presidenziali. La Casa Bianca: "Nulla di nuovo. Indagare non significa avere prove"

L'Fbi sta indagando su possibili collusioni del fronte Trump con la Russia nel corso delle elezioni presidenziali dello scorso novembre. La conferma ufficiale è arrivata dal direttore dell’ente federale James Comey, nell’audizione presso la commissione intelligence della Camera. "Nulla di nuovo" replicano dalla Casa Bianca. "Indagare e avere prove sono cose diverse", ha detto il portavoce Sean Spicer, sostenendo che "non ci sono prove di collusioni" tra la campagna di Trump e i russi, stando alle testimonianze delle persone che hanno avuto accesso alle informazioni dell'intelligence. Spicer ha, invece, ribadito che "la fuga di notizie è un crimine".

 

Inchiesta su ingerenze nelle elezioni - L'inchiesta, secondo il direttore dell'Fbi, riguarda sia le interferenze russe nei mesi pre-voto, sia "accertamenti su eventuali legami tra persone della campagna di Trump e il governo russo e se vi fosse un coordinamento tra la campagna elettorale e le iniziative russe”. L’audizione nella quale Comey è stato chiamato a deporre sul cosiddetto Russiagate si è tenuta a Capitol Hill. “Seguiremo i fatti ovunque ci porteranno”, ha detto assicurando la massima imparzialità dell’inchiesta.

 

Non verranno resi noti altri dettagli - È la prima volta che l'Fbi conferma ufficialmente e pubblicamente l'esistenza di un'inchiesta su tentativi di interferenza da parte di Mosca sulle elezioni presidenziali in Usa. Quella di Comey è stata una lunga sequenza di "no comment" o di "non posso rispondere", pronunciati davanti alla Commissione Intelligence della Camera dei Rappresentanti. Di fronte alle domande più incalzanti dei membri democratici della Commissione, Comey, come ha egli stesso spiegato, è stato costretto a rispondere in maniera vaga o a non fornire alcuna risposta per non compromettere la segretezza e l'integrità dell'inchiesta che l'Fbi ha aperto sul cosiddetto Russiagate. Una delle "non risposte" più significative, Comey l'ha fornita quando si rè ifiutato di confermare o smentire se lo stesso Donald Trump è oggetto dell'indagine.

 

Le presunte intercettazioni alla Trump Tower - Nel corso dell’audizione si è parlato anche delle accuse lanciate da Trump secondo cui Barack Obama lo avrebbe intercettato presso la Trump Tower durante la campagna elettorale. "Non abbiamo informazioni a sostegno" di quanto espresso dal presidente Trump, ha garantito il capo dell’Fbi.

 

 

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