L’aggressore aveva 22 anni, era un americano di origine somala. L'Isis rivendica
"Vado al mall per comprare un iPhone 7". E’ questa l’ultima frase sentita dalla famiglia di Dahir Adan, prima che uscisse di casa e accoltellasse un'ora e mezza dopo nove persone (e non otto, come riferito in un primo momento) in un centro commerciale in Minnesota. Lo scrive il St. Cloud Times, il giornale locale della cittadina teatro dell'attacco poi rivendicato dall'Isis.
Americano di origini somale - Dahir Adan, americano di origini somale, aveva di 22 anni. Era uno studente dell’università del Minnesota e lavorava part-time come guardia di sicurezza, circostanza che può spiegare perché ha agito con una divisa da 'security officer'. Insomma, un terrorista insospettabile cresciuto "in casa".
“Vado a comprare l’iPhone” - La rivendicazione getta un'ombra inquietante sull'America nel pieno della campagna elettorale, insieme agli interrogativi e alle preoccupazioni alimentate dall'"atto intenzionale" nel cuore della Grande Mela e dall'esplosione in New Jersey. Tutto è cominciato intorno alle 20 locali di domenica 18 settembre, un'ora prima del panico a New York. L'autore dell'assalto saluta la famiglia dicendo di uscire per comprare un iPhone7, poi entra con un'uniforme da private security nell'affollato mall Crossroads Center di St. Cloud, una tranquilla cittadina di 65 mila abitanti, un centinaio di km a nordest di Minneapolis.
Inneggia ad Allah - Dopo aver inneggiato ad Allah, comincia ad accoltellare i clienti a caso in varie zone: corridoi, aree comuni, negozi. La gente fugge terrorizzata ma nove persone finiscono sotto i suoi colpi, fortunatamente non fatali: cinque sono state già dimesse. L'assalitore avrebbe chiesto ad almeno una delle sue vittime se era di fede islamica. A mettere fine alla sua azione sanguinaria, evitando conseguenze peggiori, è stato un poliziotto fuori servizio, Jason Falconer, acclamato poi come un 'eroe' dalle autorità locali.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Part-time Avon officer 'saved lives' <a href="https://t.co/FgA45GVsOd">https://t.co/FgA45GVsOd</a>— St. Cloud Times (@sctimes) <a href="https://twitter.com/sctimes/status/777620221418934272">18 settembre 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Isis rivendica - Inizialmente la polizia locale era stata cauta, rifiutandosi di definirlo un atto di terrorismo. Ora l'Fbi dovrà valutare l'attendibilità della rivendicazione dell'Isis e soprattutto capire se il gruppo terrorista aveva pianificato l'attacco o ne era a conoscenza, oppure ci ha messo semplicemente il 'cappello', come ha fatto in altre occasioni.
Uno studente brillante - Ad identificare l'assalitore è stata la stessa comunità somala locale, che ha condannato l'attacco come un gesto individuale. Dahir Adan non aveva alcuna storia di violenza (la polizia ha trovato solo alcune violazioni stradali minori) ed era conosciuto come uno studente brillante dell' Apollo High school e poi della St. Cloud State university. St. Cloud si trova ad un centinaio di km da Minneapolis, dove c'è la più importante comunità di origine somala degli Usa, le cui relazioni con le autorità sono talvolta tese. Nell'aprile dello scorso anno, il procuratore federale e l'Fbi avevano arrestato sei giovani americani di origine somala che tentavano di unirsi all'Isis in Siria.