È accaduto nel penitenziario di "Topo Chico", a Monterrey. Ci sarebbero almeno 52 vittime e 12 feriti. Diversi i detenuti evasi. A scatenare gli incidenti un tentativo di fuga
E' di almeno 52 morti il bilancio dell'ammutinamento e del tentativo di fuga nel carcere "Topo Chico" di Monterrey, in Messico: lo ha reso noto il governatore della città Jaime Rodriguez.
Il caos si è scatenato verso mezzanotte. Secondo le ricostruzioni dei media, un gruppo di detenuti ha preso il controllo di due padiglioni del carcere provocando tra l'altro un incendio.
Reportan motín con al menos 50 muertos en penal de Topo Chico, en NL: https://t.co/7rkLVeJXAM pic.twitter.com/ZUsc31jAPy
— REFORMACOM (@Reforma) 11 Febbraio 2016
La rivolta - Circa le cause di quella che ha definito "una tragedia", Rodriguez ha segnalato uno scontro tra gli uomini di due dei tanti cartelli narco messicani, quello 'del Golfo' e quello degli 'Zetas', che si affrontano da anni per avere il controllo delle aree del nordest del paese, da Veracruz alla frontiera con gli Usa. A guidare la battaglia nel carcere sono stati i boss Ivan Hernandez "El Credo" e Pedro Saldivar "El Z-27".
L'ammutinamento è terminato solo dopo la mezzanotte a seguito dell'intervento degli uomini dell'esercito, della marina e della polizia nazionale, chiamati dalle guardie carceriere.
Fuori dal carcere intanto ci sono state proteste, incluso un lancio di pietre contro la polizia, e scene di disperazione da parte di circa 400 familiari dei reclusi. Rodriguez ha assicurato che si sta completando l'identificazione delle vittime: "Per rispetto ai parenti, vogliamo finire il lavoro che stiamo facendo ed essere sicuri del nome dei morti".