Nobel Fisica agli scopritori della "particella di Dio"
MondoL'edizione 2013 del riconoscimento è andata al belga Francois Englert e al britannico Peter Higgs. Hanno previsto in modo indipendente l'esistenza dell'elemento grazie al quale esiste la massa. Festa al Cern di Ginevra
Festa al Cern di Ginevra - Il lavoro teorico dei due studiosi è stato comprovato dagli esperimenti condotti dall'acceleratore di particelle del centro di ricerca Cern a Ginevra, dove lavorano anche centinaia di ricercatori italiani e dove il riconoscimento è stato salutato con un brindisi.
La particella di Dio - Il bosone già ribattezzato "di Higgs" è una particella elementare, cioè non composta da altre più piccole. Tecnicamente appartiene alla famiglia chiamata dei "bosoni di gauge", che comprende anche i fotoni, i cosiddetti "bosoni deboli" W e Z (la cui scoperta valse a Carlo Rubbia il Nobel per la Fisica nell"84), il gluone (che non ha massa, come il fotone) e il gravitone (per il quale non esistono ancora prove sperimentali).Jubilation from @ATLASexperiment & @CMSexperiment physicists at CERN for today's #BosonNobel #NobelPrize result. pic.twitter.com/L7YWiZiAmc
— CERN (@CERN) October 8, 2013
Ma come nasce e come 'funziona' il bosone di Higgs, chiamato dai media "la particella di Dio"? Al momento del Big Bang, minuscole particelle super-energetiche si stringevano in ogni goccia dello spazio-tempo. Man mano che le gocce si espandevano e si raffreddavano, le particelle perdevano energia. La "massa", non esisteva ancora. Cento miliardesimi di secondo dopo il Big Bang, quando la temperatura si era abbassata appena un po', l'intero Universo si ritrovò improvvisamente permeato da un campo, una presenza che si materializzò di colpo proprio come l'acqua che, raffreddandosi, diventa improvvisamente ghiaccio. Questo cambiamento di fase è quello che i fisici chiamano "campo di Higgs" e che ebbe un effetto incredibile sulle particelle elementari che, fino a quel momento, si muovevano alla velocità della luce. Alcune, infatti, lo attraversavano senza nessun impedimento, mentre altre si trascinavano con maggiore difficoltà, rallentando la loro velocità. Una parte dell'energia delle particelle veniva riconvertita in qualcos'altro.