Manifestazioni in piazza Taksim contro il governo. I protagonisti delle prime proteste incontrano il vipremier. Secondo la stampa locale 24 persone sarebbero state arrestate per un tweet che incitava alla rivolta
Migliaia di manifestanti sono tornati, come ormai accade ogni giorno dall'inizio della protesta, in Piazza Taksim a Istanbul, luogo simbolo della rivolta contro il premier Recep Tayyip Erdogan. Alla contestazione contro il governo islamico hanno aderito oggi, mercoledì 5 giugno, anche i sindacati di sinistra Kesk e Disk, i cui aderenti partecipano alle manifestazioni di Istanbul e Ankara. I lavoratori hanno fermato la loro attività per chiedere al governo che rispetti i manifestanti che chiedono un cambiamento.
Nella notte in diverse città della Turchia si sono verificati ancora scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Secondo quanto riferisce la stampa turca la polizia avrebbe arrestato durante la notte 24 persone a Smirne accusate di avere "incitato ai disordini e fatto propaganda" per avere pubblicato dei tweet di sostegno alle manifestazioni contro il governo. Altre 14 persone sarebbero ricercate. Secondo fonti locali del Chp, il principale partito di opposizione, nei messaggi gli arrestati avrebbero invitato a partecipare alla protesta. Lunedì Erdogan ha definito twitter una "cancrena della societa"'.
Il vicepremier incontra i manifestanti - Nella giornata del 5 giugno il vice premier Bulent Arinc ha incontrato gli organizzatori delle prime manifestazioni, quelle contro il progetto di cementificare il parco Gezi in piazza Taksim, a Istanbul. Al vicepremier, che ieri ha chiesto scusa per l' "eccessiva violenza" da parte della polizia contro la prima manifestazione, i rappresentanti dei manifestanti hanno chiesto che vengano rimossi i capi della polizia di Istanbul e Ankara, e di altre città del paese, ritenuti responsabili delle brutalita' delle forze antisommossa.
"Devono essere mandati via i responsabili della polizia che hanno ordinato queste violenze" ha detto ai giornalisti un portavoce dopo il colloquio con Arinc.
Secondo il portavoce Eyup Mumcu, della Camera degli architetti di Istanbul, i rappresentanti della protesta avrebbero chiesto anche la liberazione di tutti i manifestanti arrestati negli ultimi giorni e l'abbandono del progetto di trasformazione di Piazza Taksim.
Gli scontri nella notte tra polizia-manifestanti - In piazza Taksim, divenuta ormai teatro di vaste proteste contro quelli che molti considerano il crescente autoritarismo del governo di Erdogan, migliaia di persone sono rimaste accampate nella notte, nonostante la pioggia. Su una strada vicina, alcuni manifestanti si sono scontrati con gli agenti, che hanno lanciato gas lacrimogeni. In nottata ci sono stati scontri anche nella provincia orientale di Tunceli, dove la polizia ha usato anche cannoni ad acqua per disperdere alcune centinaia di manifestanti che avevano eretto barricate e lanciavano pietre. Le forze dell'ordine sono intervenute anche ad Ankara e nella provincia di Hatay, al confine con la Siria, dove un 22enne è morto lunedì sera dopo essere stato colpito alla testa durante una manifestazione.
Nella notte in diverse città della Turchia si sono verificati ancora scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Secondo quanto riferisce la stampa turca la polizia avrebbe arrestato durante la notte 24 persone a Smirne accusate di avere "incitato ai disordini e fatto propaganda" per avere pubblicato dei tweet di sostegno alle manifestazioni contro il governo. Altre 14 persone sarebbero ricercate. Secondo fonti locali del Chp, il principale partito di opposizione, nei messaggi gli arrestati avrebbero invitato a partecipare alla protesta. Lunedì Erdogan ha definito twitter una "cancrena della societa"'.
Il vicepremier incontra i manifestanti - Nella giornata del 5 giugno il vice premier Bulent Arinc ha incontrato gli organizzatori delle prime manifestazioni, quelle contro il progetto di cementificare il parco Gezi in piazza Taksim, a Istanbul. Al vicepremier, che ieri ha chiesto scusa per l' "eccessiva violenza" da parte della polizia contro la prima manifestazione, i rappresentanti dei manifestanti hanno chiesto che vengano rimossi i capi della polizia di Istanbul e Ankara, e di altre città del paese, ritenuti responsabili delle brutalita' delle forze antisommossa.
"Devono essere mandati via i responsabili della polizia che hanno ordinato queste violenze" ha detto ai giornalisti un portavoce dopo il colloquio con Arinc.
Secondo il portavoce Eyup Mumcu, della Camera degli architetti di Istanbul, i rappresentanti della protesta avrebbero chiesto anche la liberazione di tutti i manifestanti arrestati negli ultimi giorni e l'abbandono del progetto di trasformazione di Piazza Taksim.
Gli scontri nella notte tra polizia-manifestanti - In piazza Taksim, divenuta ormai teatro di vaste proteste contro quelli che molti considerano il crescente autoritarismo del governo di Erdogan, migliaia di persone sono rimaste accampate nella notte, nonostante la pioggia. Su una strada vicina, alcuni manifestanti si sono scontrati con gli agenti, che hanno lanciato gas lacrimogeni. In nottata ci sono stati scontri anche nella provincia orientale di Tunceli, dove la polizia ha usato anche cannoni ad acqua per disperdere alcune centinaia di manifestanti che avevano eretto barricate e lanciavano pietre. Le forze dell'ordine sono intervenute anche ad Ankara e nella provincia di Hatay, al confine con la Siria, dove un 22enne è morto lunedì sera dopo essere stato colpito alla testa durante una manifestazione.