Kenya, bombe in due chiese: vittime

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Una chiesa di Nairobi dove è esplosa una bomba lo scorso aprile (Getty)

Un'altra domenica di sangue per i cristiani in Africa. Un commando di terroristi che indossavano passamontagna ha sferrato un attacco coordinato a Garissa, nel nord-est del Paese. I feriti sarebbero più di cinquanta

Ancora una domenica di sangue per i cristiani in Kenya dove 17 fedeli sono rimasti uccisi e almeno 50 sono rimasti feriti in un duplice attentato compiuto in due chiese di Garissa, città nel nord del paese, vicino al confine con la Somalia. Gli attacchi si sono verificati quasi in simultanea presso la cattedrale cattolica della città e in una piccola chiesa cristiana appartenente alla congregazione Africa Inland Indipendent Church (Aic). Il bilancio più grave è stato registrato in quest'ultima dove - secondo una prima ricostruzione riferita ai media locali dal vice capo della polizia provinciale, Philip Ndolo - uomini armati e mascherati, prima di fare irruzione all'interno, hanno attaccato e ucciso due poliziotti in servizio e si sono impossessati dei loro fucili usandoli, subito dopo, per uccidere i fedeli raccolti in preghiera.

"Eravamo in un momento di silenzio, poi abbiamo udito un violento boato provenire dal tetto e, successivamente, colpi d'arma da fuoco. Alcuni uomini sono entrati in chiesa, ci hanno ordinato di sdraiarci e poi hanno cominciato a sparare. Tutti gridavano e tanti si lamentavano per il dolore", ha raccontato David Mwange, uno responsabili della chiesa di Garissa. E mentre nella piccola congregazione cristiana si consumava la tragedia, a poche decine di metri, nella cattedrale cattolica, una granata esplodeva ferendo tre persone.

Il duplice attentato segue quello messo a segno lo scorso mese di aprile a Nairobi, nella chiesa della congregazione 'Casa dei miracoli di Dio', poco prima dell'inizio della funzione religiosa che provocò un morto e decine di feriti. Tra le prime personalità ad esprimere disappunto per gli attacchi è stato Sheikh Mohammed Khalifa, del Consiglio degli Imam e Predicatori del Kenya (Cipk), che ha condannato con forza gli attacchi terroristici. "Qualunque persona timorata di Dio non festeggerà mai la morte di persone innocenti che si riuniscono per pregare Dio", ha detto ai media locali il rappresentante dei musulmani in Kenya. E il presidente del Consiglio Supremo dei musulmani del Kenya, Abdulghafur El-Busaidy, ha invitato a rispettare "chiese, moschee o templi".

Anche il Vaticano ha levato la sua voce. La strage dei cristiani a Garissa è stata definita dalla Santa Sede "un fatto orribile e molto preoccupante". "Sembra che fra i gruppi terroristi l'attacco ai cristiani riuniti la domenica nei loro luoghi di culto sia diventato un metodo considerato particolarmente efficace per la diffusione dell'odio e della paura", ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ai microfoni della Radio Vaticana. Secondo il direttore della sala stampa vaticana, "la viltà della violenza nei confronti di persone inermi riunite pacificamente in preghiera è inqualificabile. Occorre riaffermare e difendere decisamente la libertà religiosa dei cristiani", ha concluso Lombardi.

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