Gheddafi riprende Ras Lanuf. Lega Araba per la "No fly zone"

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Scontri a Ras Lanuf (Credit: Getty)
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Le forze vicine al raìs riconquistano la città che era finita nelle mani degli insorti. Intanto i ministri degli Esteri arabi hanno chiesto all'Onu di assumersi le proprie responsabilità per imporre una zona di esclusione aerea sulla Libia. VIDEO E FOTO

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Ras Lanuf torna nelle mani di Gheddafi
- Mentre gli occhi del mondo in queste ore sono puntati sulla tragedia del Giappone, devastato dal terremoto e dallo tsunami, la situazione in Libia resta delicata. E la soluzione sembra tutt'altro che vicina. L'ultima notizia giunge da Ras Lanuf dove si combatte ininterrottamente da giorni e dove le forze di Gheddafi sembrano aver ripreso il controllo totale della città. La conferma è arrivata anche da un corrispondente dell'Ansa sul posto, che ha verificato con i propri occhi come i filogovernativi siano riusciti ad avere la meglio sugli insorti. Insomma, si confermerebbe l'intenzione del raìs di non mollare, come aveva annunciato il figlio, Saif al-Islam Gheddafi, qualche giorno quando ha detto che non si sarebbero mai arresi.

Lega Araba: ok alla no-fly-zone - Intanto i ministri degli esteri della Lega Araba hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di assumersi le proprie responsabilità per imporre una zona di esclusione aerea sulla Libia. I ministri arabi - ha detto una fonte della Lega - hanno concordato l'istituzione della zona di esclusione aerea ad eccezione dell'Algeria e della Siria. La tv ha anche confermato la volontà dei paesi arabi di stabilire canali di comunicazione con il Consiglio Nazionale di Transizione "per aiutare il popolo libico". 

Tensione tra Libia e Italia - La situazione internazionale, nel frattempo, resta tesa. L'Italia potrebbe essere "la prossima vittima" di una rivolta come quella libica, ed è meglio che cambi posizione se non vuole trovarsi a fare i conti con una vittoria di Muammar Gheddafi. La profezia, che sembra una minaccia, arriva dal secondogenito del Colonnello, Saif al Islam, in un'intervista a Repubblica e al Corriere della Sera. "Siamo rimasti molto scioccati, anzi molto irritati, dalla vostra posizione perché voi siete il primo partner della Libia al mondo", afferma l'uomo che il leader libico aveva designato come proprio successore. Silvio Berlusconi aveva dichiarato poco prima che "Gheddafi non è più un interlocutore credibile".

Berlusconi: "Il baciamano a Gheddafi? Sono guascone"
- E su Gheddafi e sul rapporto con l'Italia torna a parlare anche Berlusconi. "Ho un forte carattere guascone, che qualche volta mi porta in modo spontaneo a comportamenti non strettamente conformi alla forma. Non nego di essere stato amico del popolo libico e lo sono ancora. La violenza va sempre condannata, ancor più se nei confronti del proprio popolo". Così il premier, in un'intervista a Gente, è tornato sul rapporto con il raìs. L'ufficio stampa di Palazzo Chigi ha però ricordato in una nota che "il colloquio del presidente Berlusconi con un giornalista del settimanale Gente non è di queste ore, ma risale all'ultima settimana di febbraio".

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