I tassisti effettuano solo corse 'sociali', ovvero verso ospedali o per persone con problemi fisici. "Rimarremo qui fino a quando non avremo risposte dal governo", spiegano i lavoratori al presidio in piazza Duca d'Aosta
Sciopero e assemblea per i tassisti milanesi, i quali stanno protestando contro il Ddl concorrenza che a loro dire porterebbe a una deregulation totale del settore. I taxi effettuano solo corse 'sociali', ovvero verso ospedali o per persone con problemi fisici. "Rimarremo qui fino a quando non avremo risposte dal governo", spiegano al presidio in piazza Duca d'Aosta, accanto alla stazione Centrale di Milano. Nel frattempo, tensioni con la polizia davanti a Palazzo Chigi durante la protesta dei tassisti a Roma.
Boccalini (Taxiblu 02.4040): "Si rischia di cancellare la categoria"
"Dalla giornata di ieri e per i prossimi due giorni almeno i rappresentanti delle associazioni Taxi milanesi, unitamente a quelle provenienti da tutte le altre città italiane - spiega Emilio Boccalini, vicepresidente di Taxiblu 02.4040- saranno a Roma dove nella giornata di giovedì presumibilmente si terrà il voto sull'articolo 10 del Ddl concorrenza che rischia di cancellare la categoria se non verrà stralciato. Un voto cruciale per i destini di diverse migliaia di lavoratori. In queste ore abbiamo avuto modo di incontrare diverse delegazioni di partiti politici, i quali in larga parte se non praticamente tutti, ci stanno manifestando la loro vicinanza, riscontrabile nei tanti emendamenti presentati nelle scorse ore proprio all' articolo 10 del Ddl concorrenza".
"Qualcuno dovrà dare spiegazioni"
"Segnalo inoltre - sottolinea Boccalini - che in queste ore abbiamo appreso che il Ddl in oggetto in prima stesura non prevedeva né Taxi, né TPL (trasporto pubblico di linea) aggiunti poi all'ultimo prima della presentazione da parte del Governo". Per il vice presidente è una "cosa che non si spiega" dato che "la materia era regolamentata dalla Legge 12/19 sulla quale anche l'Unione Europea si era positivamente espressa nei confronti dell'Italia per essere riuscita a trovare un punto di equilibrio tra Taxi e NCC. Ora è evidente - conclude Boccalini che alla luce di questi articoli inseriti all'ultimo che ci coinvolgono direttamente e dei quali non c'era necessità e anche sulla spinta della recente inchiesta giornalistica Uber Files qualcuno dovrà dare delle spiegazioni, non tanto ai tassisti quanto all' opinione pubblica".