Dipendente di banca e food/travel blogger per passione seguito sui social, il 43enne che ha confessato l’omicidio della 26enne era suo vicino di casa a Rescaldina e avevano avuto una relazione. In oltre tre ore di interrogatorio ha confessato il delitto ai carabinieri
È Davide Fontana, milanese di 43 anni, dipendente di banca nella sua città, food/travel blogger per passione (sui social vanta un profilo Instagram con oltre 13 mila follower), l’uomo che ha confessato l’omicidio dell’attrice hard di 26 anni Charlotte Angie (nome d'arte di Carol Maltesi), i cui resti sono stati trovati a Borno, in provincia di Brescia. I due erano vicini di casa a Rescaldina (in provincia di Milano) e avevano avuto una relazione. Alle due abitazioni, nel centro del paese dell’hinterland milanese i carabinieri hanno posto i sigilli, così come alla macchina di lui parcheggiata nel cortile: quella della vittima, che Fontana ha usato per trasportarne il cadavere fatto a pezzi, è in una via limitrofa. L’uomo si è recato ieri sera alle 22.39 presso la caserma dei carabinieri di Brescia, dove poi è stato fermato ed è finito in carcere. La notizia viene riportata dal Corriere della Sera.
L’interrogatorio dell’uomo
Fontana, nelle oltre tre ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Brescia, ha raccontato che nessuno in questi mesi ha cercato Charlotte Angie, che lui aveva ucciso a gennaio. “Solo la mamma con alcuni messaggi WhatsApp e l’ex compagno sempre con messaggi. Al telefono nessuno”, ha detto il 43enne. Sempre a quanto riporta il Corriere, Fontana ha confessato l’omicidio, la distruzione del cadavere e l’occultamento, prima dell’arrivo del suo legale. Da gennaio ad oggi ha utilizzato il telefono della donna, affermando al pm Lorena Ghibaudo di aver anche pagato il suo affitto di casa, per poi spiegare che aveva scelto Borno per averci passato dei giorni di vacanza in passato.
I depistaggi col telefono della vittima
“Non ho tempo adesso per i giornalisti e per spiegare perché ho lasciato il porno”. A quanto riportato dal Corriere, l’assassino di Charlotte Angie scriveva così al sito Bsnews.it (che ha seguito passo passo la vicenda sin dalla segnalazione di un radio ascoltatore de “La Zanzara” su Radio 24), fingendo di essere la donna che invece lui stesso aveva ucciso mesi prima. Al giornalista che chiedeva conto del fatto che i tatuaggi indicati dagli inquirenti sul cadavere a pezzi trovato a Borno fossero uguali a quelli dell’attrice hard, lo stesso assassino - fingendosi Charlotte Angie - aveva risposto via messaggio sabato scorso: “Ah ho capito mi hanno già detto diverse persone di quella ragazza. Io sto bene fortunatamente”. Ma non aveva inviato il messaggio vocale richiesto dalla redazione. Un ulteriore indizio, decisivo.