Il sindaco uscente, alla ricerca della riconferma alla guida del capoluogo lombardo, ha fatto un bilancio degli ultimi 5 anni: "La città è ancora provata dalla pandemia, ma ci sono segnali di ripresa"
Ultimo giorno di campagna per il sindaco uscente di Milano, Giuseppe Sala, che domenica 3 e lunedì 4 ottobre cerca la riconferma alla guida del capoluogo lombardo. “Ho pensato bene prima di ricandidarmi, volevo essere sicuro di stare bene fisicamente e di essere determinato. Cinque anni sono lunghissimi ma non mi manca l’entusiasmo”, ha dichiarato in diretta a Buongiorno su Sky TG24. “La città - ha aggiunto - è ancora provata dalla pandemia, ma abbiamo avuto ottimi segnali a settembre con il design e la settimana della moda, oltre a Youth4Climate e la PreCop 26 negli ultimi giorni. Dalla pandemia usciamo con alcune lezioni. Bisogna fare ancora più di quello che abbiamo fatto, aiutare ogni solitudine e rivedere la sanità, in collaborazione con la Regione. Bisogna rifindare la sanità territoriale smantellata negli anni”. E su un possibile ballottaggio ha detto: "Vediamo come usciamo lunedì notte. Faccio notare che Salvini disse che a Milano la destra avrebbe stravinto. Adesso il loro obiettivo è arrivare al ballottaggio. Io preferisco il duro lavoro alle chiacchiere. Lavoriamo e cerchiamo di vincere al primo turno. (LO SPECIALE ELEZIONI)
"In 5 anni ho dimostrato quali sono le miei caratteristiche"
"Storicamente è molto difficile vincere al primo turno a Milano, ma io dico ai miei di provarci", ha proseguito. "In 5 anni da sindaco credo di aver mostrato che alcune mie caratteristiche che danno garanzia: sono indipendente, ho 63 anni e ho una certa competenza e l’ho dimostrato, anche se ovviamente posso sbagliare. Infine sono incorruttibile. Sto mostrando in tempo reale tutti i finanziamenti che ricevo. La trasparenza mi appartiene, da qui nasce il mio appello al voto".
In mertio ai risvolti nazionali dell'imminente tornata elettorale ha affermat: "Fino poco tempo fa sembrava che la destra sarebbe stata assolutamente vincente alle prossime elezioni del 2023. Ora vediamo come se ne esce, perché se ne uscissimo bene dovremmo un po' ripensare e immaginare che il coraggio in politica può cambiare. Questo prima ancora della logica delle alleanze. Non dobbiamo dare per scontanto che la destra sia invincibile".
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Il rapporto centro-periferia
Sala si è poi espresso un un altro tema al centro del dibattito politico degli ultimi anni a Milano, ossia quello del rapporto tra centro e periferia: "Credo, onestamente, che la frattura tra il centro e le periferie ci sia, ma che sia meno di cinque anni fa, e fra un quinquennio ci sarà ancora di meno. È sbagliato dividere la città tra il centro, molto piccolo, e periferie - ha affermato - Alcuni quartieri hanno avuto sensibili miglioramenti, ad esempio Baggio, altri no, come San Siro. Molto dipende dalla questione dell’edilizia popolare, e credo che, finalmente, noi e la Regione dovremmo metterci insieme, mettere insieme i due patrimoni che fanno 70 mila appartamenti. Dobbiamo confidare sul Pnrr, dove ci sono fondi stanziati proprio per l’edilizia sociale - ha fatto sapere -. In 5 anni abbiamo sistemato e affidato oltre 4.200 appartamenti a chi era in attesa, abbiamo ridotto l’abusivismo dal 6 a 3%, abbiamo creato nuovi spazi, come parchi e giardini, per la cittadinanza, ma c’è ancora molto da fare, non lo nego”. Per Milano "abbiamo chiesto 4-5 miliardi all'interno del Pnrr da investire nel trasporto pubblico per prolungare le metro, nell'edilizia popolare, nelle scuole e sul profilo energetico".
"Con transizione ecologica nuove opportunità di lavoro"
“I fondi del Pnrr aiuteranno anche nella transizione ecologica - ha affermato ancora Sala - ma dobbiamo cambiare anche i nostri comportamenti. Ero all’apertura della Youth4Climate e Greta ha tenuto il suo discorso davanti tanti giovani e ha detto che i nuovi lavori verdi sono la prima cosa che viene in mente parlando di climate change. La transizione potrà creare tante opportunità lavorative”.
“Secondo me - ha proseguito - bisogna fare una cosa molto difficile, ma bisogna passare dall’identificazione del puro bisogno di assistenza a cercare di ridare una chance. Faccio un piccolo esempio per intenderci, perché questa è la filosofia. Noi, avendo ormai molto verde più verde del passato e avendo in progetto di fare altri 20 parchi, internalizzeremo la cura del verde, che è sempre andata a gara, e cercheremo di trovare una formula per cui faremo lavorare tecnici, specialisti e troveremo il modo anche di far lavorare anche un po' chi è alla ricerca di una chance. Ecco, bisogna fare una serie di queste cose, se continuiamo a riconcorre solo il bisogno non ne verremo fuori: bisogna cercare nell’operazione difficile di dare una chance ai più”.
"Milano città dall'anima solidaristica"
Poi, su quale sarà l’anima e l’identità della città ha risposto: “L’anima solidaristica di Milano deve continuare a essere la nostra caratteristica, il 10% dei milanesi fa volontariato. Dobbiamo curare gli anziani, ma abbiamo anche 200mila studenti universitari e non ci sono sufficienti appartamenti a prezzi accessibili. Ma ci stimo lavorando.