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Omicidio Bergamo, la difesa del 19enne arrestato chiede i domiciliari

Lombardia

Il giovane è in carcere da domenica con l'accusa di aver ucciso a coltellate un 34enne davanti alla moglie e alle figlie di 2 e 12 anni

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"Ho agito per paura", ha ribadito anche davanti alla gip di Bergamo, Beatrice Parati, come già aveva fatto con il pm Paolo Mandurino, il 19enne Alessandro Patelli, in carcere da domenica per aver ucciso a coltellate Marwen Tayari, tunisino di 34 anni, assassinato in via Novelli a Bergamo davanti a moglie e figlie di 2 e 12 anni. L'interrogatorio è durato due ore e mezza, al termine delle quali l'avvocato difensore Enrico Pelillo ha chiesto che vengano concessi al giovane gli arresti domiciliari. Il gip si è riservato.

L'interrogatorio

Oggi Patelli è stato sentito in tribunale, anche alla presenza del sostituto procuratore titolare dell'indagine: ha deciso di parlare e di rispondere alle domande del giudice, riconfermando la sua prima versione: si sarebbe sentito minacciato e avrebbe agito per paura. Il giovane ha anche confermato che era già in possesso del coltello e non sarebbe quindi salito in casa per prenderlo.

Eseguita autopsia

Intanto è stata eseguita l'autopsia sul corpo di Marwen Tayari. L'esame è stato eseguito dal medico legale Matteo Marchesi, incaricato dal pm Mandurino. Già il primo esame esterno della salma, domenica, aveva accertato la presenza di almeno 6 fendenti, di cui la metà mortali. I legali della famiglia del tunisino, gli avvocati Gino Salvatori e Bahija Afouzar, del Foro di Roma, e il legale della compagna della vittima, avvocato Sofia Pedrinelli, del Foro di Bergamo, non hanno nominato consulenti di parte, mentre l'avvocato Enrico Pelillo, legale di Patelli, ha incaricato il professor Giancarlo Borra come perito di parte per partecipare all'esame.