Il leader della Lega parla di un "drammatico errore di calcolo sulla pelle dei cittadini fatto dal Ministero della Salute". I primi cittadini di centrosinistra dei capoluoghi lombardi chiedono che sia fatta una verifica a partire dal 12 ottobre, ipotizzando che potrebbero esserci stati errori di sovrastime dell'Rt a partire già da quella data
In Lombardia "c'è stato un clamoroso e drammatico errore di calcolo sulla pelle dei cittadini fatto dal Ministero della Salute. Speriamo che Speranza sia ministro ancora per poco. Di danni ne ha fatti abbastanza". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, sull'errore di calcolo dell'indice Rt che ha determinato l'assegnazione in Lombardia della zona rossa, al termine di un incontro con le associazioni degli albergatori a Torino. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
Fontana: "Ho idea precisa di cosa non va nell'algoritmo"
Intanto, alla domanda se ha idea di cosa non funzioni nell'algoritmo che porta a definire il livello di rischio Covid, il presidente della Lombardia Attilio Fontana in una intervista all'Eco di Bergamo ha risposto: "Io l'idea ce l'ho e ben precisa, ma sono questioni molto tecniche e difficili da sintetizzare". "Noi abbiamo mail, telefonate e dialoghi riguardanti questa lunga interlocuzione" con l'Istituto superiore di Sanità. ha aggiunto. Di cosa non vada nell'algoritmo, ha aggiunto Fontana, hanno una idea precisa anche "i tecnici regionali che si sono confrontati con quelli dell'Iss da cui poi è arrivata la richiesta di una diversa valorizzazione dei dati". "Sicuramente - ha proseguito - qualcosa è cambiato nel momento in cui da ottobre il governo è intervenuto con nuove regole per stabilire chi è guarito. Prima serviva un isolamento di tre settimane con due tamponi, poi si è passati a due settimane ed a un unico tampone".
Il viceministro Sileri: "L'errore non è partito da qui"
Sul caso è intervenuto in mattinata anche Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute. "Non si può dire che l'errore sia partito da qui, non siamo noi che diamo i numeri di positivi, sintomatici e quant'altro, i numeri ce li ha la Regione", ha detto a 24Mattino su Radio 24. "Errori sono sempre possibili. Non c'è nulla di male nel fare degli errori, l'importante è riconoscerli e correggerli. I dati - ha sottolineato Sileri - vengono dalle Regioni. E' la Regione che li comunica al ministero. Il ministero e l'Istituto superiore di sanità li analizzano e, in base ai parametri, danno il famoso 'colore'. I dati non li producono ministero e Iss, i dati arrivano a noi, l'importante è verificarli, è che vi sia un doppio check, un triplo check se necessario, e correggerli in itinere e prontamente", Sileri conclude: "Sono polemiche che non fanno bene né a chi le fa né soprattutto ai cittadini lombardi".
Sindaci centrosinistra dei capoluoghi chiedono "trasparenza sui dati" dei contagi
Parlano con una sola voce i sindaci di centrosinistra, dei capoluoghi lombardi per chiedere con forza "trasparenza sui dati" dei contagi alla Regione Lombardia e che sia fatta una verifica a partire dal 12 ottobre, ipotizzando che potrebbero esserci stati errori di sovrastime dell'Rt a partire già da quella data, anomalie che avrebbero fatto sconfinare la Lombardia in zona rossa non solo nell'ultima settimana ma anche prima di Natale. Di questo hanno parlato, in una conferenza su Zoom, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, quello di Cremona Gianluca Galimberti, quello di Lecco Mauro Gattinoni, di Mantova Mattia Palazzi e di Varese Davide Galimberti. Tutti convinti che la questione non debba essere politica ma "tecnica" e che il problema del calcolo dell'Rt possa riguardare non solo le ultime settimane ma diversi mesi.
Gori: "Bisogna capire se Rt sopravvalutato da mesi"
Secondo il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, è "molto probabile che l'errore" relativo all'indice Rt della Lombardia "non riguardi solo il periodo dal 15 al 30 dicembre" ma abbia registrato una sopravvalutazione dal 12 ottobre, "da quando guariti e deceduti non sono stati scorporati dai pazienti positivi". Lo ha spiegato nel corso di una conferenza stampa via Zoom insieme ai colleghi di Milano, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Varese. "Una richiesta che da parte nostra ci sentiamo di fare è che ci sia dato il modo di capire cosa è successo dal 12 ottobre e se l'errata classificazione della Lombardia riguardi solo la decisione presa dal 15 gennaio - ha aggiunto - , o se invece anche prima di Natale sia accaduto che l'Rt sia stato calcolato più elevato, quindi se siamo stati solo una settimana in zona rossa per sbaglio o siamo stati penalizzati altre volte. Lo chiediamo per i cittadini, per coloro che sono rimasti a casa da scuola, per chi ha dovuto chiudere il negozio".
Sala: "Fontana dice che i dati sono pubblici, ma non è così"
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana "alla mia richiesta di avere i dati", su cui è stato calcolato l'indice Rt che ha messo la Lombardia per una settimana in zona rossa per errore, "mi risponde che sono pubblici, non è così ma soprattutto sono veri o no? Per un tempo da definire non erano dati veri". Lo ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel corso della conferenza stampa digitale promossa dai sindaci di centrosinistra dei capoluoghi lombardi. "Credo che bisogna ripartire da un'interpretazione tecnica, è un fatto tecnico il calcolo dell'Rt, la politica non deve c'entrare nulla a meno che non si scelga una via diversa - ha aggiunto Sala -. Cioè a meno che non si dica che la politica si prende l'onere di definire delle misure prescindendo da un'analisi tecnica. Ma si è deciso di delegare ad un algoritmo la decisione su quello che i cittadini di una regione possono o non possono fare, quella è la regola. Non avrei nulla da dire se il governo e le regioni decidessero che il sistema va rivisto ma fino ad allora governa questo algoritmo e non è pensabile che solo la Lombardia abbia interpretato nel mondo giusto le cose. Noi vogliamo capire cosa è successo e ritornare con i dati al 12 ottobre".
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