La Procura di Milano ha aperto un'indagine conoscitiva sull'acquisto di vaccini antinfluenzali da parte di Regione Lombardia a prezzo superiore rispetto a quello di mercato. Al momento non figurano indagati
La Procura di Milano ha aperto un'indagine conoscitiva sull'acquisto di vaccini antinfluenzali da parte di Regione Lombardia a prezzo superiore rispetto a quello di mercato. Il fascicolo, che non ha né indagati né titolo di reato, verrà coordinato dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli assieme al pool che dirige e che si occupa di reati relativi alla pubblica amministrazione. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)
Gli acquisti di Regione Lombardia
Il caso vaccini è stato anche al centro di una serie di accese polemiche negli ultimi giorni. In particolare si vuole mettere a fuoco come mai, dopo che una serie di gare sono andate a vuoto, Regione Lombardia, tramite Aria spa, la centrale acquisti, al posto dei previsti 1,5 milioni di vaccini a 15 milioni, è riuscita ad acquistare 500 mila vaccini per 11,6 milioni di euro. Come aveva denunciato lo scorso 6 ottobre il consigliere regionale del Pd Carmela Rozza, alla luce del documento di proposta di aggiudicazione dell'ultima gara, la Lombardia si sarebbe assicurata "500 mila dosi di cui 400 mila a 26 euro l'una e 100 mila a 11 euro l'una. Anziché avere 1,5 milioni di dosi con 15 milioni di euro - aveva aggiunto l'esponente del Pd -, ne avrà un terzo spendendo 11,6 milioni di euro". Il direttore generale della sanità Marco Trivelli ieri ha, spiegato che sono stati fatti degli acquisti in varie fasi. Diciamo che l'85 per cento delle nostre forniture è stato fatto a prezzi di mercato e l'ultimo lotto a un prezzo superiore". "Il mercato adesso è variegato. Basti pensare che le farmacie adesso non sono in grado di comprare i farmaci, questo fa capire come sia complicato muoversi in questo momento" ha poi precisato Trivelli a chi ieri gli aveva chiesto se il prezzo superiore pagato per le dosi fosse dovuto al fatto che la Regione si è 'mossa tardi' nel reperire le forniture. Per il dirigente l'importante è ora avere dosi a sufficienza per le categorie a rischio.
La gara saltata
La gara saltata nei giorni scorsi, in quanto l'unica azienda cinese che si era presentata non era in grado di fornire i vaccini in tempi compatibili con l'inizio della campagna e aveva proposto prezzi variabili, era stata indetta il 7 settembre con la richiesta di 1.5 milioni di dosi al prezzo di 10 euro ciascuna, il doppio di quanto offerto dalla Regione nella gare precedenti, e rettificata quattro giorni dopo ammettendo il pagamento anticipato dei 15 milioni. Il fallimento di questa gara, la nona a partire da marzo, ha costretto Aria ad aprire una nuova procedura di urgenza per assicurarsi almeno 500 mila dosi a un prezzo molto più alto rispetto a quello di mercato, fino a 5 volte superiore rispetto a quanto pagato nelle gare precedenti.