I militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, su delega della Procura, si sono recati in Regione per acquisire la documentazione relativa ai contratti di fornitura della Dama spa, società di cui la moglie del governatore lombardo Attilio Fontana detiene una quota
I militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, su delega della Procura, si sono recati in Regione Lombardia per acquisire la documentazione relativa ai contratti di fornitura di camici nel pieno dell'emergenza Covid da parte della Dama spa, società di cui Roberta Dini, la moglie del governatore lombardo Attilio Fontana, detiene una quota e che è gestita dal cognato di Fonatana, Andrea Dini. Con l'intervento della guardia di finanza negli uffici regionali prende concretamente il via l'indagine per turbativa d'asta coordinata dai pm Luigi Furno e Paolo Filippini e dall'aggiunto Maurizio Romanelli.
L’indagine
L'indagine è stata aperta lo scorso 8 giugno a “modello 45”, cioè senza indagati né reati per fare luce sulla fornitura di camici del valore di oltre 500mila euro, da parte dell'azienda tessile di cui il cognato del governatore lombardo è presidente e amministratore (IL COMMENTO DI FONTANA). La fattura era poi stata stornata e non incassata – secondo quanto avrebbe sostenuto lo stesso manager - poiché i camici dovevano essere dati al sistema sanitario Regionale in qualità di donazione durante il periodo più critico dell'epidemia. Sulla vicenda, inoltre, aveva presentato un esposto l'associazione di consumatori Codacons.