Dopo le mobilitazioni degli scorsi giorni, i ciclofattorini si troveranno questa sera in piazza XXIV Maggio per chiedere nuovamente all’azienda di ritirare il divieto di salire sui treni con la bicicletta. “Vogliamo riportare le bici a bordo dei nostri mezzi, ma nel rispetto delle regole e delle norme di sicurezza”, la replica di Trenord
Continua la protesta dei riders contro il divieto di caricare le bici sui treni disposto da Trenord. Dopo le mobilitazioni degli scorsi giorni, un nuovo presidio è in programma per questa sera, alle 18:00, in piazza XXIV Maggio, a Milano, durante il quale i fattorini chiederanno ancora una volta all’azienda di rivedere le nuove regole.
Il divieto e le proteste
A inizio giugno, tramite un comunicato, Trenord ha reso noto di aver disposto il divieto di portare bici in carrozza - ad eccezione di quelle pieghevoli -, in quanto “durante il periodo dell'emergenza sanitaria, in particolare negli ultimi giorni dopo il lockdown, il fenomeno dei riders metropolitani ha raggiunto livelli numerici insostenibili”. L’azienda ha parlato di “veri e propri ‘assalti ai treni’ con centinaia di biciclette, che pregiudicano la sicurezza e rendono impossibile il mantenimento delle distanze imposte per il post-Covid19”.
Decisione che ha dato il via alle proteste dei fattorini, i quali prima hanno sfilato in bici per le vie di Milano zaino in spalla, poi si sono radunati in presidio alle stazioni Cadorna e Garibaldi, insieme a Legambiente. “Durante la pandemia noi eravamo fuori a rischiare le nostre vite per lavorare, ora siamo stati dimenticati”, una delle accuse che lanciano.
La replica di Trenord
Alle agitazioni Trenord ha risposto con un secondo comunicato. “Vogliamo riportare le bici a bordo dei nostri treni, ma nel rispetto delle regole e delle norme di sicurezza", afferma l’Ad di Trenord, Marco Piuri. "Per questo - aggiunge - abbiamo aperto un dialogo con le imprese del food delivery e le rappresentanze dei riders per trovare una soluzione condivisa per il trasporto delle bici a bordo treno”.
"Con la nostra decisione - prosegue la nota - abbiamo voluto fare emergere il problema delle biciclette ammassate nei treni che creano problemi di sicurezza, non solo perché rendono difficile mantenere il distanziamento, ma perché impediscono l’accesso alle porte di ingresso e uscita che devono restare libere da ostacoli in caso di emergenza". L'azienda ha quindi fatto sapere di aver aperto "un dialogo costruttivo con le associazioni di categoria e i rappresentanti dei lavoratori al fine di trovare soluzioni condivise".
approfondimento
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Rider arrestato e poi rilasciato
Tuttavia, le manifestazioni di dissenso non si sono placate, neanche da parte dei singoli riders, come accaduto sabato scorso nella stazione di Greco Pirelli, dove - stando a quanto riferito - un ciclofattorino è stato arrestato - e poi rilasciato - dopo aver protestato perché voleva salire a bordo di un treno Trenord con la bicicletta (VIDEO). Il caso è stato denunciato su Facebook dall’associazione Deliverance Milano, che ha postato un video dell’episodio sulla propria pagina. “Tutto questo è semplicemente assurdo - scrive il sindacato -. Vogliamo i vagoni per le biciclette su tutti i treni e dignità per tutti i rider! Non può essere a discrezione di un capostazione la decisione di lasciarci salire o no sul treno, vogliamo poter lavorare! Durante il lockdown farci lavorare senza protezioni vi stava bene e questa è la vostra ricompensa? La mobilità è un diritto”.
“Lo stato di agitazione - conclude - è appena ricominciato e non siamo mai stati così tanti, agguerriti e uniti”.