“Do per scontato che il governo cerchi di fare il meglio, però è chiaro che i Paesi competono tra loro e nella stragrande maggioranza dei casi la pausa scolastica dovuta alla pandemia non è stata lunga come in Italia. Noi - sottolinea - non sappiamo con certezza nemmeno quando si apre”. Dura la critica nei confronti del ministro Lucia Azzolina
"Aprire la scuola è anche una scelta politica. Non solo tecnica”. E’ quanto ha affermato il sindaco di Milano Giuseppe Sala in una intervista al Corriere della Sera. Secondo il primo cittadino, tra le conseguenze della pandemia ci sarà anche l’insorgere di nuove disuguaglianze. “Capisco la mia regione, che è un territorio particolarmente funestato dalla pandemia, però qualcuno mi dovrebbe spiegare perché in Francia aprono il 22 giugno per i ragazzi fino a 15 anni e una serie di regioni italiane, praticamente non toccate dalla pandemia, non riaprono. Questa idea per cui ‘lo dice la scienza’" e quindi si ributta la decisione sui tecnici non mi convince", ha sottolineato Sala. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)
“Ci pensa già la vita a creare diseguaglianze, facciamo almeno in modo che non si creino da subito. Bisogna dare pari opportunità a tutti. Do per scontato che il governo cerchi di fare il meglio, però è chiaro che i Paesi competono tra loro e nella stragrande maggioranza dei casi la pausa scolastica dovuta alla pandemia non è stata lunga come in Italia. Noi - ha rimarcato il primo cittadino - non sappiamo con certezza nemmeno quando si apre. Anche questo comporterà uno svantaggio competitivo rispetto agli altri, e non mi riferisco a puri fattori economici".
La critica verso il ministro Lucia Azzolina
Il sindaco di Milano si è mostrato critico nei confronti dell’operato del Ministero dell’Istruzione e in particolare del ministro Lucia Azzolina. "Da quello che mi risulta - ha detto Sala - la task force di Colao non è intervenuta sul sistema scuola perché c'è una task force che dipende direttamente dal ministero dell'Istruzione e dalla ministra Azzolina. Resta il fatto che i temi di cui si è occupato Colao sono diventati pubblici, mentre della task force del ministero non si sa ancora nulla". "Non si dia la precedenza alle elezioni", e su Azzolina aggiunge: "Per gestire macchine complesse serve gente esperta".
"Gravissimo se scuole riapriranno dopo 20 settembre"
Il sindaco è tornato a parlare dell'argomento scuola anche nel consueto intervento video pubblicato sulle proprie pagine social. "Non provino a dirci che le scuole riapriranno dopo il 20 settembre perché il 20 settembre vanno fatte le elezioni in alcune regioni, perché sarebbe gravissimo". "La scuola è un elemento fondante di un Paese e di una comunità, perché è tre cose insieme: è certamente istruzione, sistema educativo, ma è anche welfare ed è anche momento di inclusione sociale. In tutto ciò noi non sappiamo quando ripartiranno le scuole in Italia e questo è grave", ha ribadito Sala.
Il sindaco ha poi parlato della summer school promossa dal Comune di Milano. "Siamo quasi pronti per partire. Abbiamo messo insieme i nostri spazi e quelli di altre realtà, dagli oratori a società private convenzionate, che possono accogliere i ragazzi, in particolare i figli di quei genitori che devono tornare a lavorare". "Dalla nostra valutazione potremo accogliere 10mila ragazzi in questo periodo estivo. Ripartiamo dalle scuole", ha concluso.
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